Ambiente
mercoledì 13 Dicembre, 2023
Orsi, delegazione Oipa al sottosegretario all’ambiente Barbaro: «Non vi è alcuna ragione di abbattere l’orsa»
di Redazione
La posizione animalista alla vigilia dell’udienza al Tar, che dovrà decidere le sorti degli orsi JJ4 e MJ5
Alla vigilia dell’udienza di domani giovedì 14 dicembre al Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento, che dovrà decidere le sorti degli orsi JJ4 e MJ5 a seguito del ricorso di Enpa, Leidaa e Oipa, una delegazione dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) è stata ricevuta dal capo della segreteria del sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro sul tema dell’eventuale trasferimento dell’orsa JJ4, rinchiusa dal 17 aprile nel Centro faunistico Casteller.
«Nell’audizione abbiamo spiegato come il nostro obiettivo sia quello di scongiurare l’abbattimento e fare trasferire l’orsa in un Santuario che Oipa ha già individuato e di cui si è ampiamente discusso anche nell’ambito del tavolo di concertazione Ministero dell’Ambiente – associazioni che si è riunito nei mesi scorsi», spiega la responsabile Oipa per i Rapporti istituzionali, Arianna Fioravanti. «Il Ministero ha ribadito che le competenze ministeriali non consentono di decidere sul trasferimento dell’orsa, data l’autonomia della Provincia autonoma di Trento (Pat), tuttavia vogliamo sperare che questa interlocuzione sia stata proficua e contribuisca a proteggere la vita di JJ4».
Il trasferimento dell’orsa porterebbe solo benefici a tutte le parti coinvolte, fa notare l’Oipa, e anche alla Pat, che potrebbe in conseguenza disporre di uno spazio in più per l’accoglienza di animali in difficoltà al Casteller, struttura utile al ricovero momentaneo di animali in situazioni di emergenza.
Non vi è alcuna ragione di abbattere l’orsa né di continuare a tenerla al Casteller. Tutta l’opinione pubblica che ha a cuore la vita animale vuole JJ4 viva e in una struttura maggiormente idonea al suo benessere, essendo stata privata della libertà, così come vuole MJ5, su cui pende un ordine di cattura, libero nei suoi boschi, conclude l’Oipa.
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