Turismo
lunedì 7 Novembre, 2022
Turismo: energia e neve pesano, forte incertezza sulla stagione invernale
di Redazione
Valeria Ghezzi, presidente nazionale dell'associazione esercenti funiviari esprime le perplessità del settore a pochi giorni dall'apertura degli impianti prevista per il 26 novembre

Come andrà la stagione invernale è difficile da ipotizzare. Sullo sfondo la scarsità di neve che tarda ad arrivare e le temperature ancora miti che limitano l’uso dei cannoni. Inoltre c’è da considerare i rincari energetici e come questi peseranno sulla gestione degli impianti e conseguentemente sul prezzo finale all’utente degli ski pass. Lo sa molto bene Valeria Ghezzi, presidente nazionale dell’associazione esercenti funiviari (Anef) aderente a Confindustria. «Fare previsioni oggi mi sembra molto difficile – spiega Ghezzi – i livelli di incertezza sono enormi. Sappiamo che c’è una grande voglia di montagna e di sci. Il feedback potrebbe anche essere incoraggiante poi sappiamo che le famiglie dovranno fare i conti con gli aumenti della vita quotidiana». L’apertura degli impianti è prevista per il 26 novembre, ma le incognite sono ancora molte. «Quest’anno la neve avrà un ruolo molto importante – ha aggiunto Ghezzi –. Rappresenta un incredibile traino attrattivo. Poi – continua – se andiamo a vedere le immagini degli ultimi 10 anni neve vera non ce n’è mai stata».
Per quanto concerne i prezzi Ghezzi ha sottolineato come il ritocco non sia a copertura degli aumenti e che l’utente avrà a disposizione diverse modalità di acquisto per poter risparmiare. «I listini sono stati aggiustati con la stessa percentuale di rincari che si possono trovare al supermercato. Anzi, – chiarisce Ghezzi – se facciamo bene i conti siamo al di sotto. Parliamo di rincari che oscillano tra il 5 e il 12 per cento. Però se gli acquisti degli ski pass vengono fatti on line c’è la scontistica anche del 5 per cento. Dobbiamo essere chiari: i ritocchi non coprono gli aumenti energetici. Tutta la filiera sta facendo i conti da tempo con i rincari, dall’acciaio ai carburanti che sono schizzati da tempo».
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