Governo
mercoledì 26 Ottobre, 2022
Governo Meloni, fiducia anche al Senato con 115 sì
di Redazione
La premier incassa il sostegno di Berlusconi e l'apertura di Renzi sulle riforme costituzionali

Il governo di Giorgia Meloni incassa la fiducia anche in Senato con 115 sì e 79 contrari (5 gli astenuti). La maggioranza era a quota 98.
Tutti in piedi sui banchi del governo, a partire dalla premier. “Ovviamente sono soddisfatta – ha dichiarato Meloni – Anche il Senato ha votato la fiducia al Governo. Abbiamo presentato in campagna elettorale un programma chiaro e dettagliato. Manterremo gli impegni: il vincolo tra rappresentante e rappresentato è l’essenza della democrazia” “Subito al lavoro per rispondere alle urgenze dell’Italia”. Così su Twitter dopo aver incassato la fiducia a palazzo Madama.
Significativi gli interventi di Berlusconi e Renzi
Berlusconi: “Al Presidente del Consiglio e al Governo i miei e i nostri più convinti e affettuosi auguri per tutti i prossimi cinque anni di lavoro. Forza Italia lavorerà al suo fianco con impegno e con lealtà, per realizzare il programma sul quale abbiamo avuto la fiducia degli italiani. Lo faremo da liberali, da cristiani, da garantisti, lo faremo da europeisti e da atlantici. Se oggi per la prima volta alla guida del governo del Paese, per decisione degli elettori, c’è una esponente che viene dalla storia della destra italiana, questo è possibile perché 28 anni fa è nata una coalizione plurale, nella quale la destra e il centro insieme hanno saputo esprimere un progetto democratico di governo per la Nazione”.
Renzi: “Lo dico agli amici del Pd: vogliamo attaccare la presidente del Consiglio proprio sul fatto di essere donna? Io la contesto e non voterò la fiducia, ma di tutti gli argomenti per attaccarla scegliete la questione femminile? Questa non è opposizione, è masochismo. Faremo opposizione a cielo aperto, con le proposte non con il vocabolario e per quanto mi riguarda la presidente potrà farsi chiamare anche con l’asterisco – aggiunge Renzi, ma – come si fa ad attaccare il governo perché ha inserito la parola merito nel Ministero dell’Istruzione, quel merito che nel PD era sempre stato rivendicato? Come si fa ad attaccare la sovranità alimentare che in questo Paese ha inventato Slow food? Volete regalare altro alla destra? Vi vedo reagire solo a me e non a lei, come n campagna elettorale. Straordinario. Se questo governo e la maggioranza vorranno sfidarci sulle riforme, magari sull’elezione diretta del presidente del Consiglio che è nel nostro programma, noi ci siamo. Perché se c’è un apertura sulle riforme costituzionali un ‘no’ a prescindere è sbagliato”.
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