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martedì 9 Dicembre, 2025

Vandalizzati sei capanni dei cacciatori tra Grigno e Ospedaletto: insulti e strutture distrutte nel raid animalista

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I ripari sono stati distrutti e imbrattati con insulti. Il presidente Rensi: «Daremo sostegno anche legale ai loro proprietari»

Sei appostamenti fissi per l’esercizio della caccia sono stati distrutti a seguito di una retata da parte degli animalisti, avvenuta nella notte tra domenica e lunedì, nei comuni di Grigno e Ospedaletto. Un gesto simbolico e materiale, un segnale che una parte del mondo animalista ha voluto dirottare verso chi – legalmente – esercita l’attività venatoria. Il dissenso si è così manifestato non a parole, non all’interno del meccanismo democratico, ma distruggendo. E così i sei capanni, dopo essere stati distrutti, sono stati imbrattati con due scritte in rosso: «Merde» (in un caso preceduto da «Buon Natale») e, subito sotto, «ALF», acronimo di Fronte di Liberazione Animale, un’organizzazione animalista estremista. Due elementi che corroborano la tesi, che dovrà essere vagliata dagli inquirenti, che la retata sia stata effettuata dall’associazione animalista sopracitata.

A ricostruire quanto avvenuto è il rettore della riserva di caccia di Grigno, Federico Mocellini: «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) i cacciatori hanno trovato i capanni distrutti: tre nella zona del bosco del Consorzio nella riserva di Grigno, tre nella riserva di Ospedaletto», spiega il rettore. «È la prima volta che nel nostro territorio avviene qualcosa di simile».

Nessuna idea, dunque, di chi possano essere stati i mandanti e gli esecutori. La sigla Alf, infatti, è sconosciuta nel territorio valsuganotto. «Secondo me questo è semplicemente un atto di vandalismo, che non ha niente a che vedere con quella che può essere una protesta nei confronti della caccia», prosegue Mocellini. «I capanni di caccia sono regolari e regolamentati, distruggerli nottetempo è semplicemente un atto di vandalismo. Ci rivolgeremo alle forze dell’ordine per denunciare quanto accaduto».

A condannare l’accaduto è anche il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini, Matteo Rensi: «Sono atti che mostrano la vera faccia degli animalisti integralisti. Noi cacciatori siamo aperti al confronto e al dialogo, mentre loro hanno un unico mezzo: la violenza», le parole del presidente. «Si tratta di atti di vandalismo e di mancanza di rispetto nei confronti di chi opera a norma di leggi ed esercita la propria passione. Per questo motivo sentirò i proprietari dei capanni per esprimergli il massimo sostegno, anche legale, da parte dell’associazione al fine di condannare questi atti vigliacchi. Per il resto non vale neanche la pena di commentare più del dovuto, anche per evitare di dare spazi di visibilità e di eco a questo tipo di associazioni».

Parole analoghe sono state espresse anche dalla vicepresidente della comunità di valle Valsugana e Tesino, nonché sindaca di Torcegno e cacciatrice, Daniela Campestrin: «Deve esserci il massimo rispetto da entrambe le parti, perché la caccia è un’attività legale e i capanni di caccia sono autorizzati e seguono una regolamentazione specifica. Lo spazio per il dialogo deve esserci per tutti, ma non è tollerabile ciò che è accaduto, perché si è superato il limite. Sappiamo che gli animi in materia spesso si esasperano, ma bisogna cercare di tenere sempre un comportamento rispettoso da entrambe le parti», chiosa la vicepresidente.