Bassa Valsugana

martedì 14 Ottobre, 2025

Valsugana, il sindaco è anche dipendente (in un altro comune): salta la gestione associata dell’ufficio tecnico e della segreteria

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Il nuovo primo cittadino di Roncegno lavora per Torcegno: è sia dipendente che controllore del suo capo (il segratario comunale). «Meglio evitare imbarazzi»

Salta la gestione associata tra tre piccoli comuni della Bassa Valsugana: Roncegno, Ronchi e Torcegno, una di quelle convenzione che permette anche ai paesi meno popolati di mantenere una macchina amministrativa. Dal prossimo anno, infatti,  con rispettivamente sei e dodici mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista, l’ufficio tecnico e l’ufficio segreteria generale non saranno più in condivisione tra i tre comuni, per un recesso esercitato dal capofila Roncegno. Per una situazione non di incompatibilità, esclusa dal consorzio dei comuni, ma descritta da Mirko Montibeller, vicesindaco di Roncegno con delega al personale, come «inopportuna»: il sindaco eletto a maggio, Corrado Giovannini, si trova infatti a svolgere la funzione di sindaco nel suo paese e allo stesso tempo quella di dipendente dell’ufficio tecnico a Torcegno, trovandosi anche ad essere rispettivamente capo e sottoposto del segretario comunale in condivisione.

«Con la nuova amministrazione sono state fatte delle riflessioni – ha spiegato Montibeller, – e, considerato anche che dal 2019 non è più obbligatorio aderire ad una gestione associata, abbiamo optato per il recesso. Non è successo niente di invalidante al momento – ha precisato – ma è meglio evitare situazioni di difficoltà per tutti».
La cosa è stata discussa in sede di consorzio dei comuni, e Roncegno si sta organizzando con Ronchi e Torcegno per cercare soluzioni alternative che evitino difficoltà: «Si pensa ad un dipendente assunto da noi per l’ufficio tecnico – ha detto il vicesindaco – che a Roncegno è in difficoltà, avendo il nostro responsabile comunale a sua volta incarichi pubblici come sindaco in un altro comune e come presidente della Comunità di valle: e da condividere anche con Torcegno, per non lasciarlo scoperto quando Giovannini veste la funzione di sindaco».
Si punta ad arrivare al primo gennaio, momento in cui la convenzione vigente smetterà di essere valida, con una soluzione: anche perché, ha precisato Montibeller, «non abbiamo nessun problema con la gestione associata: ne abbiamo sei attive al momento, e della maggior parte di queste siamo soddisfatti, funzionano bene. La decisione è stata unilaterale, spinta dal nostro comune, ma nessun screzio con gli altri due».

Conferma da Ronchi, toccato solo lateralmente: «Con noi i problemi di organico e dipendenze non si configurano – ha spiegato Federico Ganarin, sindaco del comune – ora rimaniamo associati a Torcegno, e una nuova convenzione con Roncegno dovrebbe ripartire alla scadenza dei termini. Più avanti si tratterà di capire con quale dei due comuni accordarsi per una gestione associata».
Qualche perplessità, invece, viene sollevata dalla minoranza di Roncegno, secondo cui la motivazione del recesso è inconsistente: «Non ci sono problemi di fondi né di vera e propria incompatibilità a norma di legge – hanno spiegato dal gruppo di minoranza Prospettiva Comune – e il recesso sembra quindi venire da un problema di natura strettamente personale, a causa del quale si finisce per mettere in difficoltà gli altri comuni».

Dal comune di Torcegno, il più coinvolto dalla fine del rapporto, si ammette in effetti che il recesso crea una situazione scomoda: «Sollevare il problema della dinamica inopportuna è ragionevole – ha detto Daniela Campestrin, sindaca – ed è giusto che ogni comune prenda le decisioni che ritiene: come sindaca, tuttavia, mi sono detta sempre contraria alla fine della convenzione, che per noi era una necessità. La legge prevede anche soluzioni diverse, come una legittima aspettativa non retribuita o una richiesta di trasferimento; ma già da anni, quando Giovannini era già vicesindaco, la questione dell’ufficio tecnico era complessa. Abbiamo più volte spinto per cercare soluzioni alternative che sollevassero l’ufficio dal sovraccarico di lavoro, ma non si è mai riusciti a coinvolgere Roncegno in una strutturazione diversa. Ora siamo in dialogo, ma in assenza di una gestione associata per l’ufficio non è immediato trovare il modo di far lavorare un eventuale nuovo dipendente in due comuni diversi». Poco chiaro, al momento, l’eventuale rincaro di spese per i comuni coinvolti dal recesso: «Un aumento dei costi è probabile – ha detto Campestrin – ma l’entità si potrà vedere solo dal prossimo anno».