domenica 9 Novembre, 2025
Ustioni sui bambini, la pediatra: «Spesso colpa di incuria e abusi»
di Valerio Amadei
La denuncia di Filippi al convegno per operatori della sanità: «Secondo un’indagine inglese, il 9% degli episodi non è accidentale»
Rivolto a medici, psicologi, infermieri e operatori dell’infanzia con l’obiettivo di fornire strumenti utili e pratici al fine di riconoscere precocemente i segni di abuso, si è svolto ieri all’hotel Nh Trento il convegno dal titolo «Facing Abuse 4.0». Tra i tanti temi trattati e analizzati nel corso del lungo evento che ha potuto contare sulla presenza della pediatra Lorena Filippi, particolare attenzione è stata posta alla tutela dei minori, partendo dai primi anni di vita finendo poi con l’età adolescenziale. Tra i casi d’esempio presi in considerazione anche le ustioni, considerate tutt’oggi tra le forme di abuso più difficili da analizzare: quando si parla di ustioni, infatti, è particolarmente complesso distinguere quali siano dovute all’incuria rispetto a quelle inflitte.
In uno studio inglese eseguito su pazienti pediatrici ustionati nel periodo 2000-2002, 395 di loro dipendeva da un’ustione accidentale, circa l’89,8%, mentre 41, oltre il 9%, sono stati identificati come casi legati all’incuria. «Dati come questi devono fare pensare – ha spiegato Filippi – Quasi un bambino su dieci che presenta ustioni in pronto soccorso è vittima di incuria: ciò indica che, nonostante la difficoltà nel reperire dati, parliamo di un fenomeno concreto che, come tale, va studiato per arrivare poterne riconoscere prima i possibili segnali d’allarme».
Secondo la letteratura internazionale esistono degli indicatori di sospetto definito “molto elevato” di ustione intenzionale: sono ustioni particolarmente profonde a spessore parziale e a tutto spessore, oppure ancora delle ustioni alla parte posteriore del tronco. Altri indicatori di sospetto «da alto a moderato» di causa intenzionale sono le ustioni ai glutei, ai genitali e alle gambe, un’età del bambino particolarmente giovane, la presenza di ulteriori lesioni, contusioni o addirittura fratture. Ecco perché, ha spiegato la pediatra, quando si fa un esame obiettivo su un paziente pediatrico ustionato, particolare attenzione va posta su tutta la pelle per escludere segni come eventuali ustioni precedenti guarite oppure ustioni multiple simultanee.
Importante, inoltre, la descrizione e la documentazione del tipo di ustione: le ustioni multiple potrebbero ad esempio non essere dovute allo stesso incidente e questo potrebbe indicare la presenza di un abuso, o ancora l’assenza di altre lesioni non esclude a prescindere l’abuso, dal momento che l’80% delle ustioni inflitte deliberatamente non sono associate ad altri traumi.
Grande considerazione è stata data anche all’uso della tecnologia, specialmente per quanto riguarda gli smartphone, sempre più in voga tra i giovanissimi. Il messaggio che deve trasparire è quello che, prima delle scuole superiori, è sconsigliato affidare al proprio figlio uno smartphone in quanto questo può rischiare di alienarlo dalla socialità. «Negli ultimi anni – spiega amareggiata la pediatra – assistiamo sempre di più all’aumento di ragazzi più social, ma meno sociali, che, ad un pomeriggio con gli amici, preferiscono erroneamente il proprio cellulare».