I dati

giovedì 25 Dicembre, 2025

Trentino «campione» di ricerca: in 10 anni 2400 progetti per 600 milioni di investimenti

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Oltre 200 milioni vengono dall’Europa: al top gestione del territorio, transizione energetica e digitale. 5100 addetti tra pubblico e privato

In Trentino in dieci anni hanno ottenuto finanziamenti pubblici più di 2.400 progetti di ricerca per un totale di 611 milioni di euro. Di questa somma, 221 milioni sono risorse dell’Unione Europea: si tratta del 2,83% dei finanziamenti europei attribuiti all’Italia – in tutto 7,8 miliardi – cioè molto di più in percentuale del peso della provincia in termini di popolazione, pari all’1% del totale nazionale. La rete del sistema di ricerca e innovazione trentino spazia dall’Università alla Fondazione Bruno Kessler, dalla Fondazione Mach all’Azienda sanitaria provinciale, che sta per diventare Azienda sanitaria universitaria, dal Muse a Euricse, dal Centro Ocse di Trento alla Fondazione Hub Innovazione Trentino, dalle sedi locali di istituzioni nazionali come il Cnr a Trentino Sviluppo. Al top come campi di ricerca troviamo il monitoraggio e gestione del territorio, la transizione digitale, quella energetica, con progetti come il telerilevamento (remote sensing and monitoring 71,9 milioni), le infrastrutture e dati per la gestione di territori e comunità (52,2 milioni), la produzione, distribuzione e stoccaggio di energia elettrica (61,8 milioni), la cybersecurity e blockchains (30,4 milioni). Complessivamente, tra pubblico e privato, il sistema di ricerca e innovazione trentino conta 5.100 addetti e vede una spesa annua di oltre 400 milioni. è quanto si legge nel Programma pluriennale di ricerca per la XVII legislatura che ha ottenuto l’approvazione preliminare da parte della giunta provinciale nella riunione di venerdì scorso.

Tanti ricercatori

Il documento confronta in primo luogo gli indicatori del sistema trentino con regione italiane ed europee comparabili per grandezza, popolazione e morfologia del territorio. Il Trentino vanta una forte densità di ricercatori, che rappresentano l’1,37% della popolazione lavorativa. Questo valore lo posiziona al di sopra della media italiana (0,9%) e del Nord Est (1,02%), e lo apparenta alle migliori regioni europee comparabili come la Carinzia (1,43%) e la Slovenia dell’ovest (2,41%). Mentre la densità di ricercatori è comparabile a quella degli altri riferimenti europei, la percentuale di popolazione con educazione terziaria (23,5%) in Trentino rimane inferiore a quelle delle altre regioni europee: Navarra (48,3%), Carinzia (33,8%) e Slovenia dell’ovest (38,2%). Un punto di forza dell’ecosistema trentino è, come abbiamo detto, l’investimento pubblico in ricerca e innovazione. Gli investimenti in ricerca & sviluppo del settore pubblico e universitario, rispettivamente 154 e 186 euro per abitante, sono i più elevati tra tutti i benchmark considerati. Meno rilevante è invece la spesa in ricerca & sviluppo privata, che si attesta a 248 euro per abitante, inferiore a quasi tutti i territori di confronto, eccetto l’Alto Adige.

Pubblicazioni citate

In base all’analisi dei programmi europei Horizon 2020 e Horizon EU per il periodo 2014-2023, si legge nel Programma, l’ecosistema di ricerca trentino attrae un elevato finanziamento per abitante – 408,84 euro – inferiore solo alla Slovenia dell’ovest. Questo, posiziona la provincia al secondo posto tra tutti i benchmark considerati, superando i territori di dimensioni comparabili come l’Alto Adige (119,73 euro per abitante) e la Carinzia (142,91 euro). Anche l’analisi dell’impatto scientifico delle pubblicazioni rivela un ottimo posizionamento del Trentino. L’indice che riflette le pubblicazioni trentine nel top 10% delle più citate al mondo supera di quasi 30 punti la media europea e raggiunge un valore di 129,95, dove 100 rappresenta la media europea. La specializzazione trentina rispetto al resto d’Europa è soprattutto nelle tecnologie digitali avanzate, tipo «realtà virtuale e aumentata e robotica», nella transizione energetica, in particolare energie rinnovabili, nelle scienze della vita ma anche nelle scienze politiche e sociali. Rispetto all’Italia, specializzazioni ulteriori sono in genetica e biologica molecolare, ecologia e conservazione della biodiversità, ricerca e terapie sul cancro.