L'evento
mercoledì 29 Ottobre, 2025
Torna Mortali, il festival che affronta il tabù della morte: dieci giorni di appuntamenti, incontri culturali e… «death cafè»
di Davide Orsato
Tra gli ospiti Beppino Englaro e Luciana Milani, madre di Valeria Solesin: si parlerà anche di come affrontare il difficile tema con i bambini
Il lutto che ci colpisce quando muoiono non solo i nostri cari umani, ma anche i nostri amici a quattro zampe. E ancora: il discorso più difficile di tutti da affrontare con i bambini: ancora di più, forse, del grande classico «Come nascono i bambini?». Quello che riguarda la morte e la difficoltà nello spiegare che le persone che ieri c’erano, camminavano tra noi, parlavano con noi, oggi non ci sono più. Sono le domande che si pone uno dei festival più originali – e temerari – sulla scena italiana: Mortali, dedicato, più che alla morte, alla consapevolezza della nostra finitudine. Dopo la prima edizione, sperimentale, del 2023, il festival torna a Trento e si fa più grande. Sarà infatti un appuntamento a livello regionale, con iniziative a Bolzano, Rovereto e a Mori, dove si terranno conferenze, spettacoli teatrali e musicali, cineforum e persino dei «death cafè», delle chiacchierate, con una tazza di caffè, sul tema dell’ultimo addio.
Il programma
L’appuntamento sarà dal 2 all’11 novembre, date simboliche che la rete ha scelto di mantenere: il 2 novembre, festa dedicata ai defunti, e l’11 novembre, giorno di San Martino, patrono delle cure palliative.
Si inizia domenica 2 novembre, alle 15, con una visita guidata «in musica» al cimitero monumentale di Trento. Alle 17.30, alla sala filarmonica di Rovereto, i giovani talenti del progetto «Apprendista musicista – orchestra filarmonica Settenovecento» si esibiscono con due dei più significativi lavori cameristici composti da Mozart.
Lunedì 3 novembre, alle 17 incontro con Diana Petech sulla consapevolezza della vita, nell’aula grande della Fondazione Bruno Kessler: ci chiediamo tutti cosa succede dopo la morte, ma nel frattempo riusciamo a essere pienamente vivi? Alle 19.30 allo studio d’arte Andromeda di via Malpaga a Trento sarà inaugurata la mostra «Mors – il limite nella montagna ostile», con l’artista Sara Filippi Plotegher. Alle 20 dialogo online con Alessandra Falconi sul tema “Rinascere attraverso l’arte”, a cura dell’area educazione del Mart.
Sempre online, martedì 4 novembre alle 17.30 incontro con Emanuele Lago su «nascere, vivere, rinascere». Alle 20, alla sala Fondazione Caritro di Rovereto, dialogo sul «Lutto condiviso», con le testimonianze di partecipanti e volontari dei gruppi di Auto Mutuo Aiuto.
Mercoledì 5 novembre, alle 18 nell’aula Kessler del dipartimento di Sociologia, incontro con Luciana Milani Solesini e Barbara Poggio, dieci anni dopo la strage di Parigi. Alle 17.30 e alle 20.30, al teatro San Marco, sarà proiettato il film «Mare dentro», a cui seguirà l’incontro con Lucia Galvagni.
Giovedì 6 novembre alle 18, al teatro Cristallo di Bolzano, c’è la lectio «Sono mortale per questo sorrido» con la filosofa e autrice Laura Campanello. Sempre alle 18, ma a Trento alla sala di rappresentanza di palazzo Geremia, incontro con Stefano Cattinelli sul fine vita dei nostri amici a quattro zampe. Alle 20.30, al Centro Studi Erickson di Gardolo, incontro con il tanatologo Guidalberto Bormolini sul tema «Imparare a morire per imparare a vivere».
Venerdì 7 novembre alle 16 laboratorio con Stefania Rossi «Dipingere la rinascita» alla galleria civica di via Belenzani a Trento. Alle 17.30 all’hospice Amedeo Bettini di Mori, concerto con Corrado Bungaro e Andrea Ruocco: «Musica e vita. Esperienze sonore e musicali«. Alle 20.30 al teatro Cristallo di Bolzano c’è lo spettacolo «Le aragoste muoiono per incidenti di percorso” (in replica al teatro Claudio Demattè di Ravina, sabato 8 novembre alle 21).
Sabato 8 novembre alle 10 al centro studi Erickson, «Non è mai troppo presto», percorso di formazione su come parlare della morte con i bambini, con discorsi e albi illustrati (con Pasquale Arcudi e Silvia Cavalloro). Alle 17 alla Cantina Mori Colli Zugna, approfondimento con Maurizio Virdia e Marta Tomasi su “Consenso informato e Dat” (disposizioni anticipate di trattamento). Alle 19, alla Bookique di Trento, ci sarà un death cafè con R.A.R.O., una rete di amici che ha accompagnato Dennis Pisetta nel suo percorso di malattia e fine vita: racconteranno, con parole, musica e segni, quanto quel tempo sia stato unico, pieno di vita e capace di lasciare qualcosa di profondo in ognuno, in modo diverso.
Lunedì 10 novembre, alle 17 in sala Fortunato Zeni, palazzo Parolari a Rovereto, dialogo sul fine vita con Beppino Englaro e Alexander Schuster.
Martedì 11 novembre, il giorno di san Martino, protettore delle cure palliative, si conclude il festival. Nell’affascinante cornice di sala Gerola, al castello del Buonconsiglio, ci sarà un momento di riflessione sulla vita, nella consapevolezza della transitorietà. Gli ospiti saranno Giada Lonati, medico; la poetessa Vivian Lamarque e Fabrizio Mattevi, insegnante di filosofia. Gli attori di Stradanova, Jacopo Laurino e Elena Galvani, leggeranno delle poesie e gli allievi di flauto del Conservatorio Bonporti accompagneranno con la musica.
Un esperimento nato dal basso
«Mortali – spiega Sonia Lunardelli del collettivo R.A.R.O., una delle promotrici del festival – è un esperimento nato dal basso e dalla volontà di poche persone che avevano a cuore la tematica del morire per varie vicissitudini personali. La nostra voleva essere una scintilla per la comunità: partendo dalla nostra esperienza, ci siamo accorti di quanto la consapevolezza per la fine possa essere generativa. Parlare della morte ci ricorda di vivere e questo è il pilastro attorno al quale abbiamo costruito tutto il programma. Uno degli obiettivi di Mortali era fin da subito di attivare la rete delle realtà che sul territorio già si occupavano in diversa maniera del tema del morire. Abbiamo passato loro il testimone: la seconda edizione di Mortali non nasce più da poche persone, ma da un tavolo ampio, che raduna 12 realtà diverse. Una delle magie di Mortali è stata proprio questa».