La proposta

martedì 19 Marzo, 2024

Rovereto, il cantiere della Rsa Vannetti, costringe gli ospiti a trasferirsi a Nomi

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Oltre 200 le persone della Rsa coinvolte e che per i due anni del cantiere andranno all’ex Romani e in Casa Vinotti

Il 2024 della Rsa Vannetti è particolarmente intenso: lo sarebbe stato anche solo per l’impegnativa cantierizzazione della nuova sede della Rsa all’ex Master Tools, ma ora la situazione è ancora più impegnativa visto l’orientamento del direttivo di spostare, diversamente da quanto ipotizzato inizialmente, tutti gli ospiti della casa di riposo a Nomi in vista del cantiere per la realizzazione del nuovo polo di salute mentale dell’azienda sanitaria provinciale. Polo che sorgerà nella sede attuale della Rsa, nella palazzina grigia nota come «ex appartamentini» per la precisione, che già è disabitata. Si tratta di realizzare in particolare l’adeguamento sismico della palazzina.
A suo tempo era stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra l’azienda sanitaria e il Comune finalizzato a ristrutturare una parte della Vannetti per trasferirvi psichiatria ambulatoriale, riabilitazione psichiatrica residenziale e psichiatria infantile. L’accordo prevede la concessione in comodato d’uso gratuito da parte del Comune, che è proprietario della struttura, all’azienda sanitaria per farne questo centro, azienda sanitaria, da qui il passaggio burocratico, che può quindi accedere ai fondi del Pnrr. L’azienda sanitaria ha realizzato il progetto i cui lavori iniziano a metà maggio e devono necessariamente concludersi con collaudo e rendicontazione entro il 2026, pena, secondo le direttive stringenti del Pnrr, la perdita del finanziamento. Inizialmente, si era pensato di far convivere il cantiere per il miglioramento sismico con la quotidianità della casa di riposo, senza prevedere spostamenti o cambiamenti particolari per gli ospiti. Una visione che il direttivo, dopo un’attenta valutazione, ha deciso di modificare. «Benché i lavori siano stati preparati bene – spiega Giuseppe Grazioli membro del cda dell’Rsa Vannetti – sono di natura invasiva: pensiamo solo alla demolizione di punti importanti dell’edificio, ai rumori, la polvere e le vibrazioni. Pensare che 119 anziani e tutto il personale sanitario che porta questo numero ad oltre 200 persone, quotidianamente possano convivere con un cantiere di due anni di questo genere senza subire dei disagi ci è parso poco realizzabile. Abbiamo quindi esplorato nuove e diverse possibilità, trovando a Nomi una soluzione che ci è parsa molto più sostenibile». La proposta è il trasferimento della struttura roveretana a Nomi, negli spazi della casa ex Romani e nella casa albergo ex Vinotti. «Stiamo verificando la fattibilità di questo spostamento – prosegue Grazioli – ma abbiamo trovato disponibilità e un bel dialogo con i responsabili di Nomi e anche, dall’altra parte, con l’assessorato alla sanità provinciale al quale abbiamo chiesto il sostegno economico di questo trasferimento temporaneo considerando che i lavori alla nostra sede sono legati alla creazione del polo di salute mentale che servirà tutta la comunità». Ora il direttivo è impeganto a preparare un documento per la Provincia che speighi nel dettaglio i costi e le necessità del trasferimento, oltre al percorso di dialogo con le famiglie degli ospiti. «Sappiamo che non sarà facile da parte di tutti accettare questo cambiamento – prosegue Grazioli – ma speriamo che sia il personale che le famiglie comprendano che in mente abbiamo il benessere di ospiti e operatori e un trasferimento è il disagio minore rispetto ad un cantiere di due anni. Credo che dovutamente informati sia gli uni sia gli altri possano comprendere l’importanza di questa operazione volta a minimizzare il disagio per tutti». Il trasferimento è da farsi poco dopo l’avvio del cantiere per il quale sono previste, volutamente all’inizio, lavorazioni poco impattanti sul benessere degli ospiti.