Migrazioni

giovedì 21 Marzo, 2024

Richiedenti asilo, in Trentino accolto solo il 17% di chi ha fatto domanda. Zanella: «Sistema volutamente fallimentare»

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I dati emergono dalla risposta di Fugatti a un interrogazione. Il governatore risponde sul caso del migrante morto assiderato: «Non ha mai presentato domanda». Il consigliere: «Risposta carente»
Residenza Fersina

«Se un servizio dà risposta solo al 30% delle domande è inefficiente. E il problema, in questo caso, è che lo è per volontà politica». Commenta così il consigliere provinciale del Pd Paolo Zanella i dati sull’accoglienza appena ricevuti. Si tratta di una risposta ad un’interrogazione che il consigliere aveva presentato per conoscere il fenomeno in generale e in particolare ricostruire il percorso nell’accoglienza trentina di Abdelijalil Bendaoud, il 27enne marocchino trovato morto assiderato il dicembre scorso a Verona che aveva chiesto accoglienza in Trentino.
I dati
Nel corso del 2023 sono state 1805 le persone che hanno preso appuntamento alla questura di Trento al fine di presentare domanda di protezione internazionale. Il numero delle persone accolte è stato pari a 319, quelle autorizzate dal Commissariato del Governo erano state 633. Quindi il sistema trentino aveva autorizzato l’ingresso solo al 35% circa di chi aveva fatto domanda, e di questi solo il 17% di chi aveva richiesto l’appuntamento è stato infine effettivamente accolto. I motivi per cui 314 persone hanno rifiutato sono molteplici: 143 sono risultati irreperibili al momento dell’autorizzazione, altri 157 hanno rifiutato per differenti motivazioni, secondo la risposta fornita dal governatore Fugatti, titolare sul tema immigrazione il motivo prevalente era che «hanno trovato lavoro e casa in un’altra provincia o regione».
Un sistema «volutamente» rotto
Questi dati, secondo Zanella, sono la testimonianza «inefficiente per disegno politico». Il consigliere comincia la sua analisi contestualizzando il dato, presenti nella risposta, sui tempi di attesa per l’appuntamento in questura in cui si formalizza la richiesta di asilo e pari, per il 2023, a circa 15,5 giorni. «È un dato che racconta solo una parte dell’odissea a cui sono sottoposti i richiedenti asilo che arrivano sul nostro territorio. Tutto inizia al Cinformi dove ci si deve recare una prima volta per prendere appuntamento, cosa che non si può più fare online, e poi una seconda per preparare la pratica e già qui passano settimane, anche mesi. Poi si arriva in questura, ma spesso il primo incontro non basta». Questo perché magari serve della documentazione aggiuntiva legittima, «ma a volte anche illegittima come il famoso attestato di ospitalità che varie sentenze hanno dichiarato non valido e non giusto da chiedere» sottolinea Zanella. Tra un passaggio e l’altro passano quindi mesi, periodi che queste persone passano in attesa di una risposta, impossibilitati a lavorare e ad avere un tetto sotto il quale dormire. Il risultato sono le centinaia di persone che ormai da anni cercano riparo sotto i ponti di Trento, negli anfratti del capoluogo e in quelli di Rovereto. Secondo Zanella non si tratta di mala gestione, ma di «un disegno politico ben preciso». «C’è un piano evidente di chi governa. Prima hanno tagliato l’accoglienza diffusa, concentrando le persone sulle città. Ora limitano gli accessi, complicando le procedure e limitando i posti che in Trentino sono solo 730. Il risultato è che si mettono ai margini le persone, si genera disagio sociale e insicurezza da sfruttare politicamente. È vergognoso, un gioco politico sulla pelle delle persone».
Il «caso» Bendaoud
La risposta poi entra anche nel merito del percorso di Bendaoud nel sistema trentino. Si legge che «Il signor Bendaoud ha avuto l’appuntamento agli sportelli del Cinformi il giorno 8 marzo 2023 e successivamente gli è stato assegnato quello in questura per il 17 marzo. Non risulta tuttavia che l’interessato abbia poi formalizzato in questura la sua richiesta». Una risposta però che non soddisfa Zanella. «Non è specificato cosa sia successo dopo quell’appuntamento. Magari Bendaoud non ha formalizzato la domanda perché la sua pratica era carente. Non sappiamo se c’era un secondo appuntamento e non si è presentato o se non è riuscito a formalizzare la richiesta. Non intendo accontentarmi, bisogna fare luce su quello che è successo».