la reazione

mercoledì 8 Ottobre, 2025

Riccardo Corradini, il Comune di Rovereto: «Solidarietà e preoccupazione per il medico fermato dalle forze israeliane»

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In un video diffuso sui social, Corradini denuncia di essere stato rapito e portato illegalmente in Israele. Robol: «Rispettare il diritto internazionale»

Il Comune di Rovereto esprime profonda preoccupazione e vicinanza per Riccardo Corradini, medico roveretano, impegnato in una missione di pace e nonviolenta e fermato da qualche ora in acque internazionali. In un video diffuso sui social, Corradini denuncia di essere stato rapito e portato illegalmente in Israele. Medico impegnato per la pace in Palestina, già protagonista del docu-film Erasmus in Gaza, Riccardo rappresenta alti valori di solidarietà e responsabilità civile della nostra comunità.

«Quella della Freedom Flotilla Coalition è una missione di pace e nonviolenza, che intende portare beni, farmaci e competenze sanitarie a una popolazione sotto assedio e che sta subendo il primo genocidio in diretta nella storia dell’umanità. Mediche, medici, operatori e operatrici sanitari, attiviste e attivisti come Riccardo sono stati fermati in acque internazionali e trattenuti — probabilmente condotti in luoghi di detenzione in Israele — solo per aver voluto offrire vicinanza e aiuto al popolo palestinese. Siamo in contatto con la famiglia di Riccardo, alla quale abbiamo espresso la nostra piena solidarietà in questo momento difficile, e chiediamo con forza che tutte le persone trattenute, compreso Riccardo Corradini, vengano liberate immediatamente». Queste le parole di Tommaso Vaccari, consigliere delegato alla Pace del Comune di Rovereto.

La sindaca Giulia Robol: «Anche a nome dell’intera giunta comunale esprimo profonda preoccupazione per la sorte di Riccardo Corradini nostro concittadino ma al contempo medico conosciuto impegnato in una missione umanitaria di grande coraggio fermato oggi in acque internazionali dalle forze israeliane. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia e chiedo con forza la sua libertà come quello di tutti coloro coinvolti e coinvolte. Per quanto in contesto di guerra chiedo siano rispettati i principi del diritto internazionale la sicurezza , il rispetto e l’incolumità delle persone e di tutti quelli e quelle che hanno scelto per motivi d’interesse umanitario di partecipare a questa traversata. Riccardo Corradini ha scelto di fronte ad un dramma che scuote le coscienze di agire direttamente con altri medici e infermieri per aiutare in prima persona coloro che stanno morendo per fame stenti e guerra in questa strage umanitaria che pare non avere fine».