Grandi carnivori

lunedì 27 Ottobre, 2025

Referendum sui lupi in Valsugana, Mayr (Wwf): «Dal voto non emergeranno risposte concrete»

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Il gestore dell'oasi di Valtrigona: «Serve un confronto privo di ideologie»

Uno dei temi più dibattuti in Valsugana, nell’ultimo periodo, è stato quello dei grandi carnivori. E dopo un’estate che ha visto un totale di 78 attacchi tra Alta Valsugana, Bassa, e Tesino, a novembre la Comunità di Valle andrà al voto per esprimersi sul tema in una consultazione pubblica in cui i cittadini potranno dire se considerano o no un pericolo lupi e orsi. Ma forse, quello che finora è mancato è un’occasione per fare un lavoro culturale sui cittadini, e confrontarsi senza pregiudizi ideologici.
«Come gestore di un’area protetta in cui cerchiamo di fare informazione ritengo che sia necessario lavorare sul piano culturale e discutere con tutte le categorie – spiega Stefano Mayr, responsabile dell’Oasi Wwf di Valtrigona -. Si deve discutere quale sia una strategia per affrontare un problema che anche con gli abbattimenti non si eliminerà, a meno di sterminare tutti i lupi: ma nessuno mi sembra che abbia proposto questo. Quello che dobbiamo fare è uno sforzo culturale, trovare uno spazio di confronto tra posizioni lontane e antitetiche. Va capito come gestire al meglio questi problemi: bisogna essere concreti e realisti, senza santificare l’animale e nemmeno demonizzarlo».

Come succede ovunque in Trentino, il tema dei grandi carnivori ha polarizzato le opinioni in Valsugana, divisa tra chi chiede più severità sugli abbattimenti e chi invece sottolinea la necessità di proteggere il lupo. Se da un lato però i carnivori creano dei problemi, una campagna di informazione più efficace potrebbe fare molto. «Oggettivamente la situazione è problematica – aggiunge Mayr -. Anche i mezzi di protezioni per gli animali a volte diventano meno efficaci. C’è da lavorare su un modello di gestione degli animali, parlando anche con allevatori e malghesi. Uno strumento come quello della consultazione non crea però delle soluzioni, si limita a registrare il parere dei cittadini».
Confronto e informazione devono per forza coinvolgere i malghesi. «Una cosa che ho capito parlando con loro – sottolinea Mayr – che non sempre viene fornito il quadro completo. Segnalano i danni ai forestali, ma la cosa si ferma lì. Manca un’informazione approfondita. Noi a Valtrigona abbiamo fatto un esperimento per ragionare tra di noi e poi con le malghe, e torneremo a farlo».