Il caso

mercoledì 10 Dicembre, 2025

Putin dà la cittadinanza russa al roveretano Ennio Bordato

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Dal 2012 gestisce un blog dove pubblica articoli della stampa russa tradotti in italiano

Che la notizia abbia una certa importanza, almeno dalle parti di Mosca, lo si capisce dal roboante lancio della Tass, l’agenzia di stampa russa. Ennio Bordato, roveretano di 68 anni, è da ieri cittadino russo, per concessione di Vladimir Putin. Bordato è «di casa» in Russia a partire dagli anni ‘80, da quando era ancora Unione Sovietica. Nel 2001, «dopo aver conosciuto la tragedia dell’implosione dell’Urss», specifica la sua biografia, ha fondato l’Associazione di volontariato «Aiutateci a Salvare i Bambini ODV» in aiuto alla pediatria e all’infanzia russa.

Dal 2012 gestisce un blog dove pubblica articoli della stampa russa tradotti in italiano. «Un contributo a una maggiore conoscenza della Russia senza il filtro della stampa ufficiale russofoba», specifica. Dopo la guerra in Ucraina, Bordato ha più volte preso posizione a favore del Cremlino, sostenendo che in Italia ci sarebbe «una propaganda a senso unico» antirussa.

Così descriveva la situazione in Ucraina nel 2023: «L’economia ucraina è crollata del tutto, le madri non sanno letteralmente come dar da mangiare ai figli, non arriva più acqua bevibile». Con la sua associazione si era attivato «per la rinascita dell’ospedale di Mariupol». È lo stesso ospedale che, del resto, è stato distrutto da un attacco russo nel 2022: 37 bambini morti e 50 feriti secondo l’Unicef.

Assieme a lui è stata assegnata la cittadinanza anche a un altro attivista pro-Russia: Eliseo Bertolasi, capo della sezione italiana del «movimento russofili», foreign fighter (a sostegno delle truppe d’occupazione) nel Donbass e autore di un libro, molto apprezzato in Russia, in cui racconta il conflitto «visto dagli occhi di un giornalista italiano». Bertolasi è stato uno degli organizzatori della famosa visita di Matteo Salvini in Russia nel 2014.