La reazione
giovedì 5 Dicembre, 2024
Nell’inchiesta anche l’imprenditore Eleuterio Arcese che ribatte: « Sono io che dovrei indagare la Provincia»
di Simone Casciano & Tommaso Di Giannantonio
L’imprenditore indagato con Merler per l’acquisto di un terreno a Gardolo
«Ho comprato il terreno da tre anni, ma ancora non riesco a costruirci sopra. Io dovrei indagare la Provincia». Eleuterio Arcese, patron del colosso dell’azienda della logistica e del trasporto delle merci, risponde dall’America alle accuse mosse dagli inquirenti. Lo fa a suo modo, con ironia.
Il fondatore e presidente emerito di Arcese (gruppo da quasi 1 miliardo di euro con sede ad Arco) è indagato per corruzione perché avrebbe pagato 10mila euro all’ex vicepresidente di Patrimonio del Trentino Andrea Merler per assicurarsi un terreno a Gardolo di proprietà della società della Provincia. Per questo episodio anche Merler, consigliere di Fratelli d’Italia in Comunale a Trento, è indagato per corruzione. «Io ho comprato il terreno alla Patrimonio del Trentino, non mi sembra che ci sia qualche sbaglio. È tutto regolare — si difende il magnate dei trasporti, originario di Arce (Frosinone) — Il terreno si trova di fronte alla rimessa di Trentino Trasporti, nella zona industriale di Gardolo. L’ho comprato regolarmente in Provincia e pagato più di tutti altri terreni», aggiunge.
Dalle carte dell’inchiesta emerge che Merler avrebbe intensificato i suoi rapporti con Arcese (che già conosceva per la sua attività da avvocato) a inizio 2021. Il motivo è appunto l’interessamento al terreno da parte dell’imprenditore. Merler avrebbe riferito alla famiglia Arcese la volontà della Provincia di costruire su quel terreno la nuova sede della Motorizzazione civile di Trento. Si offre come mediatore per fare in modo che la sede resti a Piedicastello. Secondo la ricostruzione degli inquirenti l’imprenditore avrebbe accettato e promesso qualche regalia: «però io ho detto a mio figlio che un pensiero per te… in una maniera o in un’altra», dice in una conversazione intercettata dagli investigatori. In poche settimane Merler sarebbe riuscito a ottenere il consenso della giunta provinciale alla vendita del terreno. Le procedure si allungano però. Arcese avrebbe fatto pressioni anche sull’assessore Tonina e sul governatore Fugatti. «Ho promesso di far lavorare 300 persone», avrebbe detto l’imprenditore. Merler prende tempo: «io di questa società faccio il vice e non il presidente, altrimenti sarebbe stata un’altra roba». Alla fine si trova l’accordo. E sarebbe arrivato anche il «pensiero» promesso: una fattura da 10mila euro.
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