il personaggio

sabato 11 Ottobre, 2025

Nadia Battocletti: «A Parigi ho capito che potevo giocarmela con tutti. Io e mia madre “complici”: da lei ho ereditato la fede islamica»

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La mezzofondista argento e bronzo ai Mondiali di Tokyo: «Mio padre mi ha trasmesso la passione per questa disciplina e da bambina seguivo sempre le sue gare»

Per raccontare il legame tra Nadia Battocletti e il Trentino basta una semplice immagine: gli scroscianti applausi del suo pubblico una volta salita sul palco di una sala Filarmonica sold out ben prima dell’inizio dell’evento.

Ospite nella seconda mattinata del Festival all’appuntamento live di «Un altro podcast», la mezzofondista di Cavareno si è voluta raccontare «in uno dei rari periodi della mia vita nei quali mi sto godendo qualche settimana di riposo» tra le grandi imprese mondiali di questi anni e il suo futuro diviso tra le pista di atletica e gli studi universitari.

«Ogni volta che sono in autostrada e leggo il cartello che segnala l’arrivo in Trentino respiro un’aria diversa e sento di essere tornata a casa. Dopo diversi mesi intensi tra gare e allenamenti – spiega la nonesa – passare qualche settimana in famiglia nelle mie zone equivale a stare in vacanza, e sono momenti impagabili». Dalle sue parole emerge una costante voglia di migliorarsi, una consapevolezza che ogni risultato, dalla vittoria dell’oro agli Europei di Roma al bronzo mondiale a Tokyo nei 5000 metri piani passando per gli argenti olimpico e iridato nei 10000, fa parte di un percorso. Un percorso che l’atleta racconta attraverso gli scarpini utilizzati proprio in occasione degli ultimi meravigliosi campionati mondiali in Giappone. «Sin dagli inizi della carriera ho avuto un approccio metodico e scientifico al lavoro. Per questo motivo – continua Battocletti – nel corso di questi anni ho continuato a studiare materiali con cui poter creare delle calzature che mi potessero garantire determinate sensazioni su pista. Come per casualità, a pochi giorni dall’inizio dei mondiali, ho ricevuto la notizia che avrei potuto usare un innovativo paio di scarpe progettate attraverso una serie di miscele particolari, e devo dire che ha portato bene (ride, ndr)». Protagonista di una finale olimpica, sempre a Tokyo, nel 2021 a soli 21 anni, la stella delle Fiamme Azzurre nel corso delle stagioni è stata capace di migliorare gradualmente le sue performance fino a scrivere pagine di storia dell’atletica italiana, tra le quali essere la prima donna a conquistare una doppietta di podi mondiali. Da giovane promessa, il 2025 l’ha consacrata a stella dell’atletica mondiale, riuscendo a gareggiare alla pari di mostri sacri della discipline che fino a pochi anni fa sembravano andare ad un altro ritmo. Dopo il bronzo nei 5000 e l’argento nei 10.000 metri piani agli ultimi Mondiali in Giappone, adesso più che mai Battocletti è tra le atlete da tenere d’occhio ai prossimi impegni internazionali, con la consapevolezza che la nonesa ha tutte la carte in regole per dare fastidio alle prime della classe.

«Ricordo bene quando ero io quella bambina che vedeva in televisione i propri idoli gareggiare in palcoscenici del genere. Vedere adesso ragazzi che desiderano seguire le mie orme è un orgoglio ancora più forte delle medaglie, e mi aiuta anche a capire che sotto sotto ce l’ho fatta, gareggio ai massimi livelli e posso ancora migliorare». Il punto di svolta della carriera, però, è arrivato ai Giochi Olimpici di Parigi: «Dopo un 2023 che non mi ha soddisfatto avevo intenzione di riscattarmi perché ero consapevole che quella non fosse la mia miglior versione. A Parigi – spiega – mi sono resa conto che avevo raggiunto un livello tale da potermela giocare con chiunque. Gareggiare testa a testa con le africane che hanno scritto record su record in questi anni mi ha dato una bella iniezione di fiducia, dandomi ulteriore motivazione per alzare l’asticella. Nessuna di loro è imbattibile».

Una passione per lo sport coltivata in Trentino sin da giovanissima grazie al ruolo dei genitori, al cui pensiero la mezzofondista non riesce a trattenere la commozione: «Parlare dei miei genitori mi fa sempre emozionare. Mio padre (ex mezzofondista), pur senza obbligarmi a prendere la stessa direzione, mi ha trasmesso la passione per questa disciplina e da bambina seguivo sempre le sue gare, sia dal vivo che in televisione. Prima di ogni gara mi tranquillizza dicendomi prima di tutto di divertirmi, e poi di credere in me stessa perché gli sforzi pagano sempre». Tanto affetto e tono di voce incrinato anche parlando della madre, presente anche lei all’evento il giorno del suo compleanno: «Abbiamo un rapporto stupendo, non mi fa mai mancare il suo sostegno e poterla rendere fiera è benzina per lavorare quotidianamente. Passiamo tanto tempo insieme, tanto che ci chiamano “complici” (ride), e da lei ho ereditato la fede islamica che per me è motivo di grande orgoglio».

Non solo sport nella vita dell’atleta azzurra che, sorridendo, ammette che le manca un solo esame per completare il corso di Ingegneria Edile presso l’Università di Trento. «A luglio avevo in mente di poter fare quest’ultimo esame, ma, come per una gara, non essendo soddisfatta della mia preparazione, ho preferito rimandare». Dopo qualche settimana di pausa ricomincia l’intenso programma della mezzofondista pronta a concludere nel migliore dei modi il suo 2025 con gli Europei di cross a dicembre, prima di iniziare il 2026 con ambizioni ancora superiori. E perché no, magari anche iniziare a sognare le Olimpiadi di Los Angeles 2028.