Salute

giovedì 21 Agosto, 2025

Manuel Piva, medico di base a Pergine, dove i dottori scarseggiano: «Orgoglioso di essere al servizio della mia comunità»

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Ventisette anni, di Canale, ha ora l'ambulatorio al padiglione Valdagni

Nel padiglione Valdagni, dove lavorano i quattro dottori di Medicina Insieme, è in arrivo un nuovo medico di base. Manuel Piva, originario di Canale e classe 1998, dopo aver studiato Medicina a Padova tornerà in pianta stabile a Pergine come medico di base. Il dottor Piva sta terminando la sua specializzazione e lunedì prossimo prenderà ufficialmente servizio nella medicina di gruppo integrata del padiglione Valdagni, dove ha già effettuato diverse sostituzioni. Per i pazienti del perginese è quindi in arrivo una boccata di aria fresca: nei mesi scorsi, infatti, i posti disponibili nella medicina di base si sono ridotti ulteriormente per l’assenza della sostituta della dottoressa Maura Ricci. Su quindici medici attivi sul territorio comunale, come mostra il sito dell’Apss, a oggi solamente due di loro hanno ancora disponibilità completa.

 

«In realtà ho avuto per molto tempo il desiderio di diventare medico – racconta Piva -. Ho studiato al liceo scientifico qui a Pergine e sono sempre stato incuriosito dagli argomenti che si insegnano a medicina, come il corpo umano. Così ho provato il testo e sono riuscito a entrare a Padova. Ma oltre a questo, mi è sempre piaciuto poter avere un rapporto stretto con le persone: e la medicina mi ha permesso di fare proprio questo».

 

Così, quando è stato invece il momento della specializzazione, Manuel Piva non ha avuto dubbi. «Il medico di base ha un contatto molto diretto con i pazienti – spiega il giovane dottore -. Mi piace molto il concetto di medico di famiglia: conosce molto bene le persone, i rapporti che hanno nella loro famiglia. La presa in carico quindi riguarda un livello più ampio: durante gli studi e anche dopo ho potuto affiancare dei medici che conoscevano molto bene i loro pazienti, a un livello anche più personale. E questo permette di prendere delle decisioni più vicine ai bisogni del paziente».

 

Nel corso degli ultimi anni, dopo gli studi a Padova, Piva ha lavorato sempre in Valsugana: prima alla guardia medica di Borgo e poi, come anticipato, nella medicina di gruppo integrata del padiglione Valdagni a Pergine, insieme alle dottoresse Fruet, Prevedello, Berselli e al dottor Nicetto. «Ho fatto diverse sostituzioni, mentre la dottoressa Prevedello è stata la mia tutor durante la scuola di specializzazione – racconta ancora Piva -. Per fare il medico di base c’è posto in tutto il Trentino e anche fuori. Ma non ho mai avuto dubbi di voler tornare a Pergine. Per me era anche importante continuare a lavorare con questo gruppo».

 

Nel corso delle sostituzioni, il dottor Piva ha avuto modo di conoscere molti pazienti. «Alcuni di loro mi hanno già chiesto come fare per iscriversi con me quando prenderò servizio – aggiunge ancora -. Pensavo che si sarebbero fidati meno a causa della minor esperienza: invece molti pazienti sono stati comprensivi. Ho avuto anche la fortuna di trovare dei colleghi sempre disponibili per qualsiasi dubbio clinico e burocratico, già quando mi trovavo alla guardia medica di Borgo».

 

Come anticipato, anche a Pergine resta una certa carenza di medici di base, in parte colmata grazie alla disponibilità di alcuni dottori ad aumentare il numero dei loro pazienti in carico. Se su un totale di 15 medici di base a Pergine solo due hanno disponibilità di scelta guardando all’intera Comunità di Valle i medici disponibili restano invece 6 su 30 (a fronte di una popolazione di circa 56mila abitanti).

 

«Nel comune di Pergine ci sono due medici con disponibilità di scelta che salgono a sei nello stesso ambito territoriale, cui si viene ad aggiungere il collega neo inserito – spiega Valerio Di Giannantonio, segretario generale del sindacato Fimmg Trentino -. Inoltre, è stata richiesta ad i medici della zona la disponibilità ad aumentare il massimale di assistiti. Confidiamo che il nuovo Accordo Provinciale, firmato il 4 agosto ed in attesa di delibera a giorni, determini attrattività per la professione del medico di medicina generale in Trentino in termini economici ed organizzativi. Lavoriamo affinché nel prossimo futuro i cittadini possano godere di maggiori possibilità di scelta del medico di fiducia oltre ad una migliore coerenza organizzativa nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali, nelle Case e negli Ospedali di Comunità. L’adeguamento economico delle borse di studio per il Corso di Formazione in Medicina Generale a Trento ha dato i primi frutti con un incremento delle domande per la partecipazione al bando di concorso (41). I segnali positivi ci sono, bisogna coglierli e progettare con fiducia e pragmatismo».