il caso
martedì 12 Agosto, 2025
La stagione teatrale di Mori è pronta, ma il Comune ha previsto i lavori di ristrutturazione al «Gustavo Modena»
di Mattia Ecceli
In ottobre è in programma la «prima» di un progetto sulla famiglia Salvotti ma proprio in autunno sono previsti i lavori di rinnovamento della struttura

C’è un cartellone già programmato, ma non c’è più il palcoscenico per portarlo in scena. A quanto pare con una eccezione: «A me risulta – sintetizza l’ex assessore alla cultura del Comune di Mori Filippo Mura – che in ottobre dovrebbero tenersi la “prima” e due repliche del progetto amatoriale finanziato non solo dall’amministrazione, ma anche dalla Provincia (circa 25.000 euro complessivamente, ndr) con il coinvolgimento del Cofas (le Compagnie filodrammatiche associate, ossia la federazione del teatro amatoriale trentino, ndr) sulla famiglia Salvotti. Antonio, credo il più illustre personaggio nato a Mori, era stato anche consigliere personale dell’imperatore Francesco Giuseppe, mentre il figlio, Scipione, era praticamente un irredentista. Il progetto parla proprio dei “tormenti” di questa famiglia. Recentemente il progetto è stato presentato anche alla nuova assessora e so che ci sta lavorando anche un cast di una trentina di attori».
Quello che, almeno allo stato attuale non è chiaro, è come possa avvenire la “prima” se proprio in autunno, tra ottobre e dicembre, il teatro dovrebbe rimanere chiuso per lavori. I tempi si evincono dalla delibera con la quale alla Evoè Teatro è stata sospesa l’erogazione del contributo per via degli interventi programmati dalla nuova giunta in quel periodo. «È da tre mesi che tentiamo di prendere contatto con la nuova amministrazione – ammette Emanuele Cerra, presidente di Evoè – ma non ci siamo riusciti». «Il problema non è tanto il contributo, anche se resta da capire se poi, quando il teatro verrà riaperto, verrà riassegnato – insiste Cerra – e nemmeno il fatto che il Comune decida di fare i lavori, ci mancherebbe altro. Anzi, ben vengano le opere di miglioria. Solo che noi avevamo già programmato la stagione. Credo sarebbe stato utile almeno confrontarsi sui tempi, anche perché, lo ripeto, l’amministrazione ha tutto il diritto di fare i lavori come e quando vuole». Cerra parla di una stagione di altissimo profilo, che va pianificata per tempo. Gli eventi erano stati fissati in febbraio (prima dell’avvicendamento in Comune) e fra i “big” del teatro contemporaneo della rassegna “Divergenze” il presidente cita Antonio Rezza, Mario Perrotta e lo spettacolo su Mina che avrebbero messo in scena Paolo Nani e Tindaro Granata, senza contare le “incursioni” nel mondo della danza con, ad esempio, Enzo Cosimi.
Il contratto per la gestione tecnica dalla struttura scade a fine mese: se ne occupa ancora per due settimane la Aria Teatro di Pergine. «Non abbiamo alcuna informazione ufficiale – conferma Denis Fontanari, il responsabile – ma avevamo chiesto un incontro con la nuova giunta che non abbiamo mai ottenuto». Fontanari si occupa anche di altre due strutture: «Non so se nel frattempo siano state aggiunte ulteriori opere – riflette – ma per quelli di cui eravamo a conoscenza non mi risulta fosse necessario chiudere il teatro per mesi. Forse si potevano individuare tempistiche diverse per evitare di far saltare una intera stagione». La giunta Barozzi, con Mura assessore, aveva messo a bilancio 65.000 euro per una serie di interventi, tra cui l’acquisto e la posa di attrezzature per le quali non era stata preventivata una chiusura prolungata. Al momento del varo del documento era stata ipotizzata al massimo una settimana di inagibilità. Quello della cultura, a Mori è un tema “scottante” con i tagli ufficializzati nei giorni scorsi e circa i quali sono intervenute anche le opposizioni, che hanno evidenziato come tra il 2024 e il 2025 la sforbiciata alle associazioni sia stata stata di «oltre 10 mila euro di valore assoluto e di circa il 33% in percentuale rispetto al 2024». Il sodalizio che si occupa del carnevale di Tierno si è ritrovato anche con un altro problema: la mancanza della sede che la precedente Giunta aveva acquistato e poi affidato all’associazione. «Cominciamo a lavorare alla prossima edizione in autunno – avverte il presidente Lorenzo Zanghielli – Tutti i nostri materiali sono impacchettati e non sappiamo cosa fare. E non abbiamo notizie perché non c’è alcun dialogo con la nuova amministrazione».
L'intervento
Campania, anche la protezione civile trentina coinvolta nella «Missione Vesuvio» per domare l'incendio sul vulcano
di Redazione
Le fiamme hanno già devastato almeno 560 ettari di bosco e portato alla chiusura di diversi sentieri e siti archeologici. 22 operatori in partenza dal Trentino