commercio
domenica 7 Dicembre, 2025
La Bookique si rinnova: Serena Tomasi lascia dopo 15 anni di gestione. Nuovo bando a gennaio
di Mattia Caneppele
L'attuale gestrice ha annunciato la decisione di recedere anticipatamente dal contratto con il Comune di Trento: «La fine di un ciclo e l'inizio di una nuova era»
La Bookique, storico caffè letterario del quartiere San Martino, ha scelto di raccontare pubblicamente il proprio futuro. E lo ha fatto nel modo che più le assomiglia: con un evento culturale, partecipato, aperto alla cittadinanza. «BookToTheFuture», questo il titolo dell’incontro che si è svolto ieri mattina tra i tavoli che per quindici anni hanno accolto studenti, lettori, artisti e abitanti del quartiere. In questa sede, Serena Tomasi – gestrice dal 2015 – ha annunciato la decisione di recedere anticipatamente dal contratto con il Comune di Trento.
La scelta di Serena Tomasi
Il contratto sarebbe scaduto nel dicembre 2026, ma Tomasi lascerà a giugno, in coincidenza con il quindicesimo anniversario del locale: un passaggio di testimone simbolico, pensato come fine d’un ciclo e apertura di una nuova fase. Il bando di gestione dovrebbe essere pubblicato tra gennaio e febbraio 2026, con l’intenzione di garantire continuità ed evitare qualsiasi chiusura temporanea. Una scelta delicata, raccontata alla città in un’atmosfera che ha intrecciato emozione, riflessione e senso di comunità. «Serena ha scelto d’informare la cittadinanza non solo della decisione, ma di ciò che questo spazio ha rappresentato e rappresenta dopo quindici anni» spiega la moderatrice dell’incontro, Stefania Clemente. «Era importante che la comunità fosse resa partecipe del processo d’evoluzione e cambiamento».
Luoghi di rigenerazione civica
La mattinata si è aperta con un racconto a due voci: quella di Tomasi e quella di Marco Rosi, primo vincitore del bando nel 2011 e fondatore del progetto. Un intervento emozionale, carico di memoria e di riconoscenza per un luogo che ha segnato una generazione di giovani trentini. A seguire, il talk «Book to the future: idee per non tornare indietro nel tempo», un confronto sui luoghi di cultura come motori di rigenerazione civica, sul ruolo del quartiere San Martino, sugli interventi previsti nel Parco della Predara e sul futuro del Caffè letterario Predara. Al tavolo erano presenti la vicesindaca di Trento, assessora alla cultura, sport e scuola, Elisabetta Bozzarelli, l’architetta Lara Zoccatelli, la storica Elena Tonezzer e la filosofa Teresa Pedretti, chiamate a raccontare, ciascuna dal proprio punto di vista, le diverse anime della Bookique come spazio culturale, luogo di comunità e presidio urbano, legato in modo profondo alla storia e alla trasformazione del quartiere San Martino. Si è discusso di sostenibilità sociale ed economica, di volontariato, di futuro. Il Comune ha illustrato gli investimenti già programmati per la riqualificazione del Parco della Predara, con nuove attività e aree gioco. «Una trasformazione che influenzerà chi parteciperà al prossimo bando e il futuro del caffè letterario» sostiene l’assessora Bozzarelli, aggiungendo l’auspicio che «chi risulterà vincitore del bando porti il proprio punto di vista a questo progetto in una cornice che continui a far sì che la cultura sia lievito della comunità».
La voce del pubblico
A chiudere l’evento è stata la voce del pubblico. Sono stati molti a prendere la parola: giovani, frequentatori storici, abitanti di San Martino. Interventi che hanno espresso gratitudine, domande sul futuro, ricordi personali e un’evidente emozione. «Nel pubblico – racconta Clemente – c’erano dispiacere e tristezza per la fine d’un ciclo, ma anche una grande consapevolezza d’essere parte della transizione. La Bookique non chiude per sempre: cambia, evolve, si prepara al futuro. La comunità questo lo ha capito e ha voluto esserci». La decisione di Serena Tomasi, spiegano gli organizzatori, nasce da una riflessione più ampia sulla città che cambia e sulla necessità di rinnovare gli strumenti con cui si gestiscono i luoghi di cultura. In questi anni la Bookique è stata molto più d’un caffè letterario: un concept bar, un laboratorio sociale, un riferimento per giovani, studenti; uno spazio dove idee, arte e parola hanno trovato casa. Così il percorso di Tomasi si chiuderà a giugno 2026, ma la storia della Bookique non si interromperà. Lo spazio proseguirà sotto una nuova gestione, verosimilmente con un nuovo nome, ma nel solco della vocazione che lo ha reso un presidio culturale e sociale per tutta la città.
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