Il caso

domenica 7 Aprile, 2024

Itea, la denuncia dello Sportello casa per tutti: «Un anno fa lo sfratto in tutta fretta. 10 mesi dopo quella casa è ancora vuota»

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La vicenda di Luciano Vitelli era diventata un caso, ma l'alloggio che ha dovuto lasciare ora è abbandonato

Un anno fa la storia di Luciano Vitelli era diventata uno dei simboli dell’emergenza casa in Trentino, di un sistema che presentava tutte le sue criticità. Vitelli, pensionato ed ex lavoratore del porfido, viveva in una casa Itea a San Lazzaro di Meano, un appartamento che però gli era stato revocato dall’ente per l’edilizia popolare per un lieve sforamento dell’Icef da cui il pensionato nel frattempo era rientrato. Nei primi mesi del 2023 attorno al caso era cresciuta la mobilitazione, con i picchetti antisfratto dello Sportello Casa per tutti che facevano da barriera agli accessi per sfratto, 3 in 5 mesi, da parte di Itea. La vicenda si era conclusa quando Vitelli, aiutato dagli attivisti, era riuscito a trovare un alloggio a prezzi abbordabili in zona, rinunciando al suo appartamento a giugno del 2023. Il paradosso oggi è che 10 mesi dopo quell’appartamento è ancora vuoto. A testimoniarlo sono stati gli attivisti dello Sportello che una settimana fa si sono recati a San Lazzaro di Meano e hanno fotografato l’appartamento. Porte e finestre chiuse e un avviso lasciato appeso sulla porta, datato a inizio luglio del ’23, testimoniano che l’alloggio è rimasto così come Vitelli lo aveva lasciato 10 mesi fa.

Un’immagine della casa Itea dove viveva Luciano Vitelli

«Non ci stupisce che quell’appartamento sia tutt’ora inabitato – commenta Tommaso Baldo dello Sportello Casa per tutti – Io ero presente al momento della riconsegna e furono proprio i funzionari Itea a constatare che l’appartamento aveva bisogno di almeno 40mila euro di lavori». La domanda che ci si pone quindi è che fretta c’era di sfrattare una persona, per un lieve sforamento dell’Icef, per un alloggio che si sapeva che non sarebbe stato recuperato velocemente? E che le condizioni dell’appartamento non fossero buone, denuncia Baldo, Itea lo sapeva. «Mi chiedo se sia possibile che non se ne fossero accorti prima. Bastava venire a vedere l’appartamento, bastava guardare sui propri registri quando era stato fatto l’ultimo intervento di restauro. Il problema non è che sia vuoto oggi, quello era ovvio, il problema sono i 3 accessi in 5 mesi. Il problema è la fretta di sfrattare un pensionato per una casa che sapevano non sarebbe stata disponibile velocemente». La storia di Luciano Vitelli torna quindi ad essere il simbolo di un sistema in crisi. «Potevano lasciarlo lì, era un inquilino fragile in meno alla ricerca della casa. Anche gli anziani sono discriminati sul mercato degli affitti – denuncia Baldo – Così come le persone di origine straniera e le famiglie. Tutte categoria che fanno fatica a trovare alloggio in un mercato saturato da turisti e studenti». Un problema che potrebbe crescere ulteriormente nei prossimi mesi, sia per la nota vicenda degli sfratti Itea legati alle «bollette pazze», sia per quello che può succedere nel mercato privato. «Per questo torniamo a chiedere con forza l’istituzione di un tavolo sulla gestione degli sfratti, quantomeno a Trento, potrebbe aiutare a cambiare la situazione, a gestire al meglio le crisi». Una regia comune, una task force che possa gestire al meglio i singoli casi. «Capiamoci: uno sfratto per morosità da parte di un privato non è la stessa cosa di un allontanamento per fine contratto, che a sua volta non è la stessa cosa di uno sfratto da parte di Itea per le bollette. Un tavolo per gli sfratti permetterebbe di risolvere al meglio i singoli casi, tutelando sia gli inquilini, sia i piccoli proprietari». Quello che manca poi è anche una regia, un protocollo comune tra i servizi sociali su come prendersi carico del problema secondo Baldo. «Nei comuni i servizi si muovono da soli e spesso senza le risorse e gli alloggi necessari. Vogliamo la garanzia che chi viene messo sulla strada venga ricollocato. Che le famiglie non vengano separate. Ma mancano protocolli chiari e condivisi. Come ci si vuole comportare con le famiglie con minori a carico sotto sfratto? Cosa si può fare per proteggere gli anziani? Servono risposte chiare». Anche per ottenerle, lo Sportello Casa per tutti ha indetto una manifestazione. L’appuntamento è a Trento, sabato 13 aprile alle 15 con partenza del corteo in Piazza Duomo.