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sabato 16 Marzo, 2024

Intelligenza artificiale, il piano del sottosegretario Butti: «Pronto in 15 giorni un disegno di legge con le linee guida su sviluppo»

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Il punto a fine G7: «Criteri chiari per ricerca, industria e imprese»

Nei prossimi 15 giorni l’Italia licenzierà un testo di legge sull’intelligenza artificiale, su cui tutti i Paesi del G7 hanno chiesto di essere informati. Ha scelto la cornice del G7 il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri Alessio Butti per anticipare i ragionamenti ormai maturi del governo italiano sulla regolamentazione dell’Intelligenza artificiale. Il disegno legge che sarà pronto in 15 giorni e comincerà poi il suo iter, prima in Commissione e poi alle Camere, «non sarà un mero recepimento italiano dell’AI Act europeo», assicura il sottosegretario Butti. «Si tratterà di un testo corposo che poi potrà essere arricchito dal suo iter parlamentare».
Approccio antropocentrico
Al suo interno, ovviamente, troveranno spazio le indicazioni per uno sviluppo etico dell’intelligenza artificiale. «Vogliamo che questa tecnologia rivoluzionaria venga sviluppata con una visione antropocentrica – spiega Butti – Mettendo al centro i valori dell’uomo, nella ricerca e nell’utilizzo dei dati, e che produca risultati che siano vantaggiosi per l’umanità». Ma sarà anche un testo operativo. «Presenteremo le linee guida pratiche per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nel paese da un punto di vista della ricerca, industriale e delle imprese. Con un’attenzione a favorire l’accesso alle piccole e medie imprese».
L’iter
Quindici giorni di tempo per presentare il testo, c’è da correre quindi, del resto, quella dell’intelligenza artificiale è una partita su cui l’Italia parte in ritardo ed è doveroso non solo recuperare il tempo perso, ma anche recuperare, perché questa è una partita che non si può non giocare. «Io sono convinto che l’intelligenza artificiale porterà una profonda trasformazione nel mercato del lavoro, facendo scomparire delle professioni, ma facendone sicuramente nascere di nuove. Dobbiamo essere bravi a generare un cambio di marcia nella formazione evidentemente. Sono soprattutto i giovani che devono intercettare questa trasformazione». Imperativo quindi accelerare. «Se non ci occupiamo noi della trasformazione – conclude Butti – Sarà la trasformazione a occuparsi di noi e non sarà molto semplice».
Identità digitale
La rivoluzione dell’AI sta già toccando diversi aspetti della vita delle persone. E nei prossimi anni lo farà in modo ancor più pervasivo. Nel summit dedicato alla pubblica amministrazione, si è parlato dell’accessibilità ai servizi della pubblica amministrazione. Un fronte su cui l’Italia sta procedendo spedita. «Entro il 2026 – osserva il sottosegretario – arriveremo ad avere un’identità digitale unica. Una frontiera che tutti sono interessati a comprendere e a capire». Il richiamo è al portafoglio digitale, in linea con gli obiettivi europei. «Già nel 2024 arriveremo a ufficializzare l’utilizzo del primo e-wallet italiano, con la patente di guida, la carta d’identità e altri documenti».
Lavoro
Mentre i grandi del G7 alternavano sessioni di gruppo a incontri bilaterali, in piazza i sindacati chiedevano garanzie sulle ricadute dell’AI sul lavoro. «Bisogna essere ottimisti – dice Butti – Tutte le rivoluzioni tecnologiche del passato sono state accolte dal timore che i posti di lavoro venissero decimati. Così non è stato, così credo non sarà. Certo, l’atteggiamento della tecnologia è più sfidante rispetto al passato. Anche per questo tutti i Paesi si stanno attrezzando». Ad ogni modo, l’Italia sconta «un ritardo di consapevolezza sulla politica industriale dell’intelligenza artificiale». «Stiamo lavorando insieme al ministro Urso per mettere a contatto università, imprese e ricerca», nota.
Il Trentino
Un legame che si costruirà anche in Trentino. «Fbk è un’eccellenza – rimarca Butti – Sta facendo cose straordinarie anche in collaborazione con il mio dipartimento. Siamo intenzionati a incentivare ulteriormente questo rapporto biunivoco con la Fondazione Kessler, in una sorta di partenariato pubblico privato». Un’altra stelletta sul Trentino riguarda il merito di «esser il territorio più cablato d’Italia».