Borgo Valsugana
venerdì 1 Agosto, 2025
Insegnante morta in casa, la testimonianza dei vicini: «C’era un odore tremendo e tante mosche»
di Patrizia Rapposelli
Le persone che abitavano accanto a Teresa Di Fiore raccontano: «Una presenza discreta. C'è da sentirsi male a pensare come è morta»
«Un odore tremendo. Non capivo, pensavo ci fosse un topo morto in qualche fessura del muro sul pianerottolo. Poi, ho visto le mosche sulla porta d’ingresso a vetri. Teresa non la vedevo da giorni… poi ho capito». A parlare è il vicino di casa di Teresa Di Fiore che preferisce rimanere anonimo. Era il suo dirimpettaio, le porte di casa loro si guardano. «Sono particolarmente scosso e agitato per quello che è successo e, quell’odore, continuo a sentirlo». Lo racconta mentre è circondato dalle forze dell’ordine e dai vigili del fuoco, i passanti che si accalcano per fargli domande.
«Cos’è successo?», «È morta la signora del primo piano?». Era da qualche giorno che continuava a pulire la sua abitazione, apriva le finestre, arieggiava in continuazione ma la puzza non se ne andava. Tanto che quando qualcuno andava a trovarlo glielo faceva notare. «Mi sono deciso a chiamare i soccorsi— continua— E ho fatto bene». C’è incredulità e tremore nella voce: «Teresa stava per le sue, capitava che la incontrassi: la salutavo e lei ricambiava con cortesia, ma non ha mai incrociato il mio sguardo. La sua morte, però, mi lascia una grande tristezza dentro».
L’insegnate romana è scomparsa nella solitudine, senza che alcuno si accorgesse della sua assenza. «Non la vedevo da giorni, ma era una presenza delicata e non faceva rumore— racconta ancora— era in questa palazzina da quasi un anno, più o meno, ma non l’ho mai vista in compagnia di nessuno». Ora il pianerottolo del primo piano è inaccessibile. Infatti, il vicino trascorrerà la notte da amici. «Non torno li dentro. C’è un odore impossibile anche in casa mia perché i soccorritori hanno spalancato tutti gli infissi. E, poi, non mi sento proprio pensando a come è morta e non ci siamo accorti di nulla».
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