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sabato 15 Novembre, 2025

In Alto Garda la mossa dei ristoratori per aumentare le consumazioni: «Sconti per i residenti»

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La proposta messa sul tavolo nell’annuale assemblea di bilancio 2025. Turrini: «Il carovita ha ridotto i fatturati, serve un aiuto»

Agevolazioni per i residenti per aumentare le consumazioni nelle strutture ristorative dell’Alto Garda. Questa la forte proposta messa sul tavolo nell’annuale assemblea di bilancio 2025 dei ristoratori dell’Alto Garda e Ledro che chiedono un’azione congiunta con le istituzioni al fine di agire su due fronti: il calo di fatturato e l’aiuto ai residenti nel permettere loro di godere delle attività ristorative senza subire il peso di un carovita, legato in parte, ma non solo, all’essere località turistica.

Prezzi diversi per residenti
I ristoratori hanno così deciso di valutare concretamente la possibilità di attivare un sistema organico di aiuti ai residenti. «Un tema affrontato è stato il costo della vita che, a partire dal caro spesa, incide sul calo dei fatturati – spiega il presidente Paolo Turrini in una nota a margine dell’assemblea -. Per questo motivo, l’associazione ristoratori territoriale sta ragionando su un sistema di tutela nei confronti del residente per permettergli di accedere a condizioni vantaggiose all’interno delle strutture, un progetto che si spera di mettere a terra in breve tempo in collaborazione con tutte le Istituzioni». Come attuarlo non è stato reso chiaro perché la volontà è quella di fare fronte comune, ristoratori e istituzioni per creare uno strumento organico. Insomma, detta in soldoni, i residenti potranno avere un prezzo speciale nelle attività ristorative a differenza di visitatori e turisti. Un tema delicato. L’assemblea dal titolo evocativo «Impresa, Bene Comune» ha riunito associati, vertici provinciali e le istituzioni locali per fare il punto sul futuro di un settore strategico per il territorio. A guidare i lavori Paolo Turrini, Marco Fontanari, presidente provinciale, e il segretario provinciale Mattia Zeni. L’incontro è stato arricchito dalla presenza e dall’intervento di Luciano Sbraga, vice direttore Fi.Pe nazionale, in collegamento da Roma, la cui analisi sulle dieci criticità e le dieci opportunità che plasmeranno la ristorazione del futuro ha riscosso grande interesse e partecipazione. Fontanari ha riassunto quanto l’associazione sia vicina alla sezione dell’Alto Garda e Ledro, un legame che condivide progetti e valori espressi negli anni, evidenziando inoltre l’importanza e il riconoscimento nel contesto nazionale. Tale prestigio è stato recentemente confermato a Roma, dove in occasione dell’assemblea nazionale il presidente Fontanari è stato premiato con una moneta d’argento per l’impegno profuso per la categoria. Turrini ha messo in luce l’ottimo lavoro svolto sul territorio in termini di valorizzazione della ristorazione e dei produttori locali, un’eccellenza ormai stabile e riconosciuta. «L’impegno dell’associazione – ha spiegato Turrini – si muove sotto l’egida di Impresa, Bene Comune, dove l’attività non è più solo dedita al perseguimento del profitto, ma è sempre più attenta ai fattori ambientale, di sostenibilità e di inclusione. Siamo un fiore all’occhiello anche a livello mediatico per i progetti di inclusione dei ragazzi con disabilità». Nello specifico il progetto Cuori in Cucina, le collaborazioni con Anffas, Cooperativa Eliodoro e Associazione Dream grazie al legame e supporto dato dai consiglieri ristoratori Giada Miori ed Aldo Tiboni.
Più costi e poco personale
La ristorazione è tuttavia in una fase complicata. Da un lato il continuo aumento delle materie prime e dei costi energetici che ha ridotto i margini, e dall’altro la difficoltà di ricerca delle risorse umane. «Il nostro territorio non ha grandissimi problemi di stipendi o sfruttamento – spiega Turrini – ma la qualità della vita di ognuno è divenuto il fattore principale che ha allontanato molte persone dal nostro settore. Per questo motivo, l’attenzione resta alta sul mondo della formazione, dalle Scuole Alberghiere alla formazione interna alle aziende. La sfida dei prossimi anni – conclude – sarà diventare più attrattivi a 360 gradi per tornare ad avere collaboratori competenti e felici di vivere le nostre aziende». Infine, è stato affrontato il rapporto tra mondo del turismo e residente. I ristoratori, in quanto cittadini e residenti, sono i primi a voler vivere in un ambiente incantevole e protetto.