emergenza lupi

mercoledì 11 Ottobre, 2023

Il Tar di Bolzano sospende l’abbattimento di 4 lupi ordinato dal governatore Kompatscher

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Le associazioni animaliste chiedono che vengano obbligatoriamente adottati sistemi di prevenzione delle predazioni nei pascoli

Il Collegio del TAR di Bolzano ha confermato ancora una volta quanto già deciso dal Presidente del TAR, che aveva sospeso i due atti della Provincia di Bolzano con i quali il Presidente Kompatscher aveva autorizzato l’uccisione di quattro lupi appartenenti ai branchi orbitanti nell’area dei Comuni di Selva dei Molini e di Castelbello-Ciardes e limitrofi.

Il Tar si è appellato all’art.9 della Costituzione da cui discende la “necessità di assicurare tutela della vita degli animali in generale e, in special modo, quando questi sono protetti da convenzioni internazionali.

«E’ inconcepibile – dichiarano le associazioni LAV, LNDC e WWF – che a fronte di predazioni compiute nei confronti di animali allevati senza alcuna protezione, la provincia possa pensare di risolvere il problema semplicemente uccidendo i lupi alimentando così, anche a livello istituzionale, quella tendenza troppo diffusa, di ricorrere al bracconaggio per farsi giustizia da soli senza comprendere che lo spazio lasciato da un lupo ucciso sarà naturalmente occupato da altri lupi, piuttosto che dotarsi di sistemi di prevenzione come i cani da guardiania o i recinti elettrificati».

Le associazioni considerano le scelte del duo Kompatscher-Shuler di abbattere i quattro esemplari «solo ed esclusivamente la solita mossa da campagna elettorale, che forse potrà aiutarli a raccogliere un po’ di consenso politico in vista della prossime elezioni, giocando con la pelle dei lupi, utilizzati come moneta di scambio con le frange più estreme del mondo allevatoriale altoatesino, che da anni diffondono fake news sui lupi condite da immagini orripilanti e rifiutano di utilizzare gli efficaci sistemi di prevenzione delle predazioni».

E sottolineano come i sistemi di prevenzione delle predazioni, comunemente utilizzati, quali recinzioni elettrificate e i cani da guardiania, siano invece «utilizzati in provincia di Bolzano per soli 33 pascoli su un totale di quasi 1.500 malghe attive». 

In conclusione le associazioni chiedono che «tutti i pascoli siano finalmente obbligati ad adottare i sistemi di prevenzione senza ricorrere ad assurde scorciatoie come le “zone pascolive protette».