la lanterna magica

venerdì 24 Ottobre, 2025

Il patriarcato disegnato da Guadagnino, il sadico rapitore di bambini di «Black Phone»: le pellicole da non perdere al cinema

di

A cinquant’anni dall’uscita torna in sala in versione restaurata in 4K «The rocky horror picture show», il più bel musical rock di sempre

AFTER THE HUNT – DOPO LA CACCIA

(After the Hunt, USA/Italia 2025, 138 min.) Regia di Luca Guadagnino, con Julia Roberts, Ayo Edebiri, Andrew Garfield

Il decimo lungometraggio firmato da Luca Guadagnino, oggi forse il più internazionale dei nostri registi e uno dei più apprezzati da pubblico e critica, è stato presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Siamo nel 2019, in Connecticut, presso la prestigiosa università di Yale. Qui insegna Alma Imhoff, apprezzata docente di filosofia (l’etica è il suo cavallo di battaglia), rientrata al lavoro dopo alcuni problemi di salute. La donna ambisce, come il suo collega e miglior amico Hank, al posto di professore ordinario. La chiave per ottenerlo sta nella tesi della sua dottoranda Maggie Resnick, studentessa nera, omosessuale e figlia di ricchi benefattori dell’università. Una sera Alma organizza una festa nella grande casa che condivide con il marito Frederik, psicoterapeuta per il quale non nutre più alcuna passione, e al termine Hank, visibilmente ubriaco, si offre di accompagnare a casa Maggie. Il giorno dopo la ragazza si presenta a casa di Alma agitata e spaventata, accusando il professore di averla molestata. Alma reagisce freddamente e la situazione degenera velocemente, portando al licenziamento di Hank e ad ulteriori impreviste conseguenze. Un film che affronta di petto una questione scottante e delicata, dimostrando una capacità notevole di confrontarsi con la contemporaneità: il patriarcato, la misoginia, il ruolo dei generi, il superamento degli stessi, i rapporti di forza insiti in questi schemi, le scelte fatte in base a tutto questo. Il film è debitore del cinema più raffinato e arguto di Woody Allen, esplicitamente omaggiato con lo stile dei titoli di testa, ma anche dalla struttura stessa del film, che privilegia i dialoghi alle azioni, sottolineando a più livelli l’importanza delle parole, delle definizioni, dei concetti. Complesso nello sviluppo della vicenda, incredibilmente elegante sotto il profilo visivo, con un uso straordinario di luci e scenografie, il film trascina lentamente lo spettatore in un vortice nel quale diventa davvero difficile schierarsi o sperare di confrontarsi con l’idea di verità. Il colpo di genio, infatti, sta nel non mostrare quanto è accaduto effettivamente quella sera, utilizzando il fatto solo come detonatore di un’analisi umana ben più approfondita, che porta ogni personaggio a manifestare la definizione di se stesso. Ognuno ha un punto di vista, ognuno ha un modo personale per esprimerlo. Il risultato mette a disagio, coinvolge, fa arrabbiare, disturba (eccezionali i primissimi piani nei dialoghi più tesi), ma è sorprendentemente realistico e invita a più di una riflessione. Un film intelligente, sorretto da un grande cast: da una Julia Roberts di rara bravura, ad un Garfield sorprendentemente sgradevole, passando per l’intensità di Ayo Edebiri (rivelazione di «The Bear») e i notevoli personaggi secondari (dal marito di Alma, alla consulente psichiatrica Kim).

BLACK PHONE 2

(USA 2025, 114 min.) Regia di Scott Derrickson, con Mason Thames, Ethan Hawke, Madeleine McGraw

VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI

 

Sia nella realtà che nella finzione sono trascorsi quattro anni dai tragici eventi del primo «Black Phone». Il Rapace, sadico rapitore di bambini scomparso alla fine del film precedente, non ha però smesso di tormentare il giovane Finney, che sente ancora il telefono squillare. A preoccupare di più, però, sono gli inquietanti sogni che la sorella di Finney, Gwen, fa in una sorta di sonnambulismo che li rende estremamente realistici. È un dono che ha preso dalla madre ed è proprio lei a contattarla dall’Aldilà, portando i ragazzi a recarsi in un campeggio cristiano dove la crudele attività del Rapace sembra aver avuto inizio. In quel luogo si trova la chiave per sconfiggere definitivamente lo spirito dell’assassino, che attraverso i sogni è ancora in grado di uccidere. Prodotto dalla specialista Blumhouse, non brilla per originalità il seguito di uno degli horror a basso costo di maggior successo degli ultimi anni. Ispirato, come il predecessore, ad un racconto di Joe Hill, figlio di Stephen King, il film ha ambizioni più alte del primo episodio, ma le idee migliori, soprattutto in riferimento ai sogni, si rintracciano quasi tutte in uno o più episodi della ben più interessante saga di «Nightmare». Non che il film a tratti non faccia il suo lavoro: gioca efficacemente con ambientazioni canoniche, spinge sul macabro, lavora sugli effetti, crea un mix di personaggi risaputi ma efficaci. La storia è prevedibile, ma cerca di fondere violenza, inquietudine e sentimenti e in più di un’occasione l’equilibrio sembra reggere meglio che nel primo capitolo, sviluppando una serie di temi. Per gli amanti del genere resta un prodotto sufficiente, ma rimane la sensazione di una tensione che fatica a crescere di pari passo con le svolte narrative, affaticata da una certa meccanicità delle trovate che affossa il ritmo generale. Rimangono un paio di intuizioni visive gradevoli (la cabina telefonica in riva al lago, le inquadrature dall’alto e sotto la superficie ghiacciata, le serpentine del sistema di riscaldamento dei bungalow del campeggio), ma la sensazione è quella di un’occasione parzialmente sprecata, seppur tenuta in piedi con una certa dignità. Dal regista di «Sinister» e «Doctor Strange» è lecito attendersi qualcosa in più.

 

EVENTO SPECIALE – CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO

THE ROCKY HORROR PICTURE SHOW

(USA 1975, 100 min.) Regia di Jim Sharman, con Tim Curry, Susan Sarandon, Barry Bostwick

VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI – FILM IN LINGUA INGLESE CON SOTTOTITOLI ITALIANI

Non semplicemente un film, piuttosto un vero e proprio mito della storia del cinema. A cinquant’anni dall’uscita torna in sala in versione restaurata in 4K il più bel musical rock di sempre, straordinario inno alla libertà sessuale e omaggio irresistibile all’horror e alla fantascienza anni Cinquanta. Rimasti in panne durante un temporale, i giovani e timidi fidanzatini Brad e Janet trovano rifugio presso un misterioso castello. Il maniero è in realtà un covo di Transilvaniani, alieni alquanto peculiari e piuttosto disinibiti, il cui carismatico e lascivo leader è il dottor Frank-N-Furter, che nel suo laboratorio sta creando un muscoloso umanoide allo scopo di soddisfare il proprio piacere. L’affascinante padrone di casa sedurrà a turno entrambi i fidanzatini, ma le sorprese all’interno del castello sono tutt’altro che finite. Una fantasia sgargiante, sfrenata, kitsch, travolgente, ritmata su di una colonna sonora indimenticabile, scritta da Richard O’Brien (che interpreta anche l’ambiguo maggiordomo Riff Raff) con partecipazioni d’eccezione come Meat Loaf. Tratto dall’omonimo e trionfale spettacolo teatrale, è uno dei titoli che detiene il maggior numero di proiezioni al mondo. Ancora oggi in molte città ci si presenta al cinema abbigliati come i personaggi del film. Eversivo, irriverente, contagioso, va vissuto come un sogno liberatorio al quale abbandonarsi, lasciandosi trasportare dalla musica. Come recita uno dei celebri brani del film, «Dont’ dream it, be it!». Un cult assoluto, da vedere almeno una volta nella vita. Probabilmente non sarà l’unica.

STREAMING – PERLE DA RECUPERARE

TIM BURTON’S THE NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS

DISPONIBILE SU DISNEY+

(USA 1993, 76 min.) Regia di Henry Selick (e Tim Burton)

Halloween si avvicina e cosa c’è di meglio che recuperare uno dei capolavori che vivono di questa magica atmosfera? Ispirato ad un libro per ragazzi scritto dallo stesso Tim Burton, che è anche produttore del film, questo incredibile gioiello d’animazione è ambientato nel misterioso paese di Halloween, dove tutto è macabro e spaventoso, per la gioia degli strani abitanti. Qui vive anche Jack Skeletron (doppiato da Renato Zero), star indiscussa della festa del 31 ottobre, che però si sente depresso. Spaventare non gli basta più, alla sua vita manca qualcosa. Fino a quando, vagando perso nei suoi pensieri, non finisce per caso nel paese del Natale, rimanendone talmente affascinato da decidere di portare il clima natalizio anche a casa sua. Ma non tutto andrà come lui spera. Straordinario sotto il profilo tecnico, con un’innovativa animazione in stop motion di pupazzi tridimensionali che lascia ancora oggi a bocca aperta, il film è un concentrato di invenzioni visive, musicali e narrative. Abitato da personaggi al contempo teneri e inquietanti, come nei migliori film del regista di «Edward mani di forbice», è un film che sa coinvolgere grandi e piccini (questi ultimi magari affiancati se ancora impressionabili), grazie soprattutto alla dimensione profondamente umana del protagonista. Al timone uno dei più abili registi d’animazione di sempre, Henry Selick, in seguito autore di un’altra meraviglia come «Coraline e la porta magica». Magico e imperdibile, perfetto per entrare nel clima della festa.