Il lutto

sabato 27 Dicembre, 2025

Il cuore di Samuel Zambelli si ferma alla vigilia di Natale, rugby in lutto. «Sempre in campo con noi»

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Vicepresidente della Lagaria Rugby di Rovereto è morto a 48 anni

Alla vigilia di Natale il grande cuore generoso di Samuel Zambelli, vicepresidente della Lagaria Rugby, padre e marito amorevole, si è fermato improvvisamente lasciando sconcertati coloro che lo conoscevano. «La notizia ci ha travolti – racconta oggi il presidente della società sportiva roveretana Marco Lasta, che con Zambelli lavorava gomito a gomito – penseremo a qualcosa di speciale per lui, ma siamo ancora frastornati. Il rugby faceva parte della sua vita, interpretava in maniera perfetta i valori del nostro sport. Su Samuel si poteva sempre fare affidamento in qualsiasi momento e quello che mi sento di dire ora è che ci impegneremo, senza dubbio, a portare avanti la sua memoria».

Zambelli, classe 1977, è stato stroncato da un malore mentre trascorreva le feste con la famiglia, e proprio a loro, la moglie Roberta, papà Luigi, i figli Lorenzo e Leonardo oltre al giovane Jankuba va tutto l’affetto di un’altra grande famiglia, quella della palla ovale, che lo ha salutato con un post sui canali social: «Il rugby era parte di lui e lui faceva parte del rugby – scrivono i suoi amici della Lagaria – che ha saputo interpretate pienamente nei suoi valori più veri. Sempre disponibile ed entusiasta, mai stanco e pronto ad ogni avventura, dentro e fuori dal campo. Ci mancherai Samuel, ma la tua impronta rimarrà per sempre sul nostro campo».

Tantissimi i messaggi di cordoglio da tutta Italia e anche dall’Irlanda: Zambelli era infatti l’anima e il motore del camp organizzato dalla società roveretana con il prestigioso Leinster Rugby di Dublino: «L’intuizione, quattro anni fa – ricorda il presidente della società Marco Lasta – era stata sua e ci si era messo anima e cuore. È uno dei progetti più significativi che abbiamo messo in campo e ha dato un contributo notevole alla crescita del club ma direi di tutto il rugby locale: Rovereto non ha una tradizione lunga in questo sport, eppure con questo camp riusciamo ad ospitare qui da noi tantissimi atleti che vengono da tutta Italia e il merito di questo movimento che ci coinvolge e fa crescere è tutto di Samuel».

Zambelli, dopo un ventennio in Gran Bretagna e un periodo a Roma, era tornato una decina di anni fa nella sua natale Rovereto che aveva lasciato nel 1996 e si occupava dell’azienda di traduzione e trascrizione fondata dal padre. L’amore per il rugby, nato quando il figlio ha iniziato a calcare i campi, si è unito a una capacità imprenditoriale e organizzativa fuori dal comune.

«Era un imprenditore a trecentosessanta gradi – lo ricorda il consigliere comunale e amico Fabio Degasperi – aveva tante idee, era una persona lungimirante in campo imprenditoriale ma soprattutto era un amico e una persona eccezionale. Speciale, davvero. Sempre solare, con il sorriso anche davanti alle difficoltà o ai problemi, non l’ho mai visto triste o abbattuto. Teneva in grande considerazione il valore della famiglia, che per lui non era solo consanguineità ma era relazione con le persone a lui care. Aveva questa capacità unica di prevedere, in qualche modo, di intuire quando eri in difficoltà o preso dal lavoro, ed ecco che si offriva con molta naturalezza di darti una mano, magari un giorno ti diceva: “Vado a sciare con i ragazzi, perché non mandi con me anche i tuoi bambini?”. C’era davvero, anche per i figli degli altri, non solo per la sua famiglia più stretta. Era attento alle esigenze di tutti, si spendeva senza riserve, ci teneva davvero che il gruppo fosse felice, organizzava, proponeva. Per me è stato devastante apprendere della sua morte».

La famiglia Zambelli è stata colpita da un altro grave lutto, un anno e mezzo fa, quando la mamma di Samuel, insegnante in pensione, era morta travolta da un tir in manovra in via Craffonara.