venerdì 12 Dicembre, 2025
Fame di case, in val di Fiemme assegnate cinque alloggi popolari in cinque anni. Ma le richieste sono 50 all’anno
di Francesco Morandini
Intanto due immobili su tre sfitti. Preoccupa anche la diffusione della scuola parentale in valle
«Diamogli gambe a questo piano, capiamo le priorità e vediamo che fare». È stato questo, in sintesi, l’unico commento del sindaco di Tesero Massimiliano Deflorian, all’approvazione del Piano sociale di Comunità da parte del consiglio dei sindaci della val di Fiemme. 62 pagine di analisi e proposte da realizzarsi da qui al 2030 su cinque aree d’intervento. Il Percorso di pianificazione è stato sviluppato coinvolgendo una ventina di diversi attori sociali in un tavolo territoriale nominato nell’aprile 2024 che sarà attivo fino al 2030, assieme ad una cabina di regia.
Il Piano sociale del 2016 doveva essere rivisto nel 2020 ma è rimasto in standby per il Covid, ha sottolineato Michele Tonini, coordinatore dei Servizi socio assistenziali della Comunità (Tonini si è fatto carico dell’illustrazione a causa dei problemi tecnici che hanno impedito il collegamento con la Sinodè, la società che ha redatto il Piano). Si è ripreso in mano a maggio 2024 con un percorso partecipato e un open day con diversi soggetti per iniziare una progettazione condivisa che ha visto la creazione di tre gruppi di lavoro coincidenti con le cinque aree del piano: abitare, educare, fare comunità, lavorare, prendersi cura. Il Piano parte da un profilo di comunità che vede una popolazione che si impenna dal 1990 fino al 2010 per poi diminuire la crescita, con una curva simile a quella degli stranieri che negli ultimi anni sono addirittura in diminuzione. Anche la piramide dell’età con il calo delle nascite assomiglia ora ad un fungo con la base in continua diminuzione. I tavoli hanno cercato di individuare delle priorità anche se «l’entusiasmo è andato un po’ scemando col tempo» ha ammesso Tonini.
Abitare
Che l’abitare sia un grosso nodo ancora da iniziare a sciogliere, è chiaro a tutti. Una proposta è stata la costituzione di un ente per la casa per offrire garanzie a chi affitta tenuto conto che i due terzi delle case sono sfitte e che i Prg possono intervenire, ma i costi delle case, ancorché destinate a residenti, sono altissimi. Occorrono nuove forme di abitare, senza citare il cohousing, e il recupero delle case Itea che, a fronte di una sessantina di domande del 2023 in continua crescita, ha visto in 5 anni solo l’assegnazione di 5 alloggi (3 nel 2020 e 2 nel 2023).
Educare
Circa l’educare, il tema più controverso sono le scuole parentali che si stanno diffondendo in valle e che, secondo Tonini, richiedono una riflessione sulle ragioni che portano i genitori ad allontanarsi dalla scuola pubblica. Si è parlato anche di potenziare gli asili nido, nonostante l’apertura di una terza struttura a Panchià, ma il dato dei 15 bambini in attesa è antecedente. Il grado di copertura della domanda effettiva è dell’86,7% e di quella potenziale del 23,8 inferiore alla media provinciale. Urgente anche la conciliazione familiare.
Lavoro
Quanto al «lavorare» l’obiettivo, posto il basso tasso di disoccupazione, è l’inserimento lavorativo di persone vulnerabili accanto al rafforzamento del Distretto dell’Economia Solidale come contenitore pubblico e privato con 3 missioni: i giovani, la vulnerabilità e la conciliazione vita-lavoro.
Cura
Sul tema della cura, settore in cui la Comunità territoriale è particolarmente coinvolta, si è sottolineato fra gli obiettivi il potenziamento della domiciliarità, sostenendo caregivers e badanti, favorire l’invecchiamento attivo per contrastare il decadimento cognitivo su cui, va detto, c’è un grande lavoro in collaborazione con associazioni come «Rencureme» anche con l’attivazione di un centro diurno per anziani.
Fare comunità
Rispetto al «Fare comunità» va segnalato come il bilancio appena approvato abbia già previsto 70.000 euro per l’acquisto di un software che favorisca lo scambio e la conoscenza reciproca delle associazioni e anche la condivisione delle risorse. L’obiettivo principale è di favorire l’invecchiamento attivo e il volontariato come forma di promozione della salute.
Il piano si sofferma quindi su alcune aree di intervento trasversali con l’attivazione giovanile con progetti di cittadinanza attiva, interventi sull’uso dell’alcol, l’incentivo del trasporto solidale, l’attivazione di una consulta del volontariato e l’aumento dell’informazione ai cittadini.
L’attuazione del Piano e il monitoraggio delle attività è stato affidato al Tavolo territoriale che individuerà un responsabile per ogni ambito tematico con l’intento di garantire una ricaduta concreta del Piano sociale. “Ora si tratta di metterlo in pratica” ha concluso il sindaco di Valfloriana annunciando che sarà prorogata anche la cabina di regia.