il caso
giovedì 4 Settembre, 2025
Escursionisti colti dalla tempesta chiedono ospitalità in un rifugio ma il gestore non vuole il cane: «Non è mica un bambino»
di Redazione
L'episodio è avvenuto lo scorso 15 agosto in val di Fumo

Ancora una polemica sulle montagne del Trentino. Questa volta però non riguardano l’overtourism e turisti cafoni bensì un rifugista che nel bel mezzo di una tempesta ha impedito ad un cagnolino di entrare per ripararsi dalla pioggia.
L’episodio, riportato dai padroni dell’anziana cagnolina di 14 anni sui social, è avvenuto lo scorso 15 agosto, in Val di Fumo. Durante il rientro, sono stati colti di sorpresa da un violento temporale accompagnato da una grandinata che li ha lasciati completamente fradici. Con la loro cagnolina, «bagnata, tremolante e infreddolita», a rischio di ipotermia o polmonite, hanno cercato disperatamente riparo in un rifugio. Ma il gestore, indispettito, avrebbe risposto alla coppia con un secco: «No, qui gli animali non entrano».
Secondo quanto riportato da Luca, il padrone della cagnolina, si sarebbe tratta di una richiesta temporanea, giusto il tempo di scaldare l’animale di piccole dimensioni, come specificato dall’escursionista: «Una cagnolina di 14 anni e di 8 chili… era in difficoltà: bagnata, tremolante e infreddolita, con rischio di ipotermia o polmonite, vista anche la sua età».
Il rifugista avrebbe però negato l’ospitalità, anche di fronte a una seconda richiesta meno invasiva: «Abbiamo allora domandato – si legge nel post – se fosse almeno possibile fermarci nell’ingresso, ma la replica è stata sprezzante: “Il cane non è mica un bambino”».
Tanti i messaggi indignati sotto il post di Luca mentre il Rifugio Val di Fumo, contattato, ha preferito non commentare l’accaduto.
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