La tragedia
martedì 30 Dicembre, 2025
Edoardo Conti, aperta un’inchiesta sulla morte del free rider romano
di Patrizia Rapposelli
Ieri l'autopsia sul corpo del 31enne travolto da una valanga sulla Marmolada
La Procura ha aperto un’inchiesta senza indagati con l’ipotesi di omicidio colposo e ha disposto l’autopsia, che è stata eseguita ieri pomeriggio, sul corpo di Edoardo Conti, il freerider romano morto all’ospedale Santa Chiara di Trento nelle ore successive al ricovero.
Il 31enne videomaker era stato travolto da una valanga e trascinato in un crepaccio a Punta Rocca, sulla Marmolada sabato pomeriggio. Il giovane era stato trasportato in condizioni disperate nell’ospedale del capoluogo. Al suo capezzale c’erano i familiari e gli amici con i quali aveva deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza sulle Dolomiti. Le gravi ferite riportate nella caduta, unite al lungo intervento dei soccorritori in un ambiente estremo, hanno reso vano ogni sforzo di salvargli la vita: si è spento nella notte del fine settimana.
Quel maledetto sabato Edoardo Conti si trovava con gli amici che lo precedevano, stava affrontando un traverso a quota 2.500 metri di quota quando una massa di neve fresca si è staccata improvvisamente dopo il suo passaggio, investendolo e trascinandolo oltre un salto di roccia. Il free-rider è così precipitato in uno dei numerosi crepacci presenti sul ghiacciaio della Marmolada, scomparendo alla vista dei compagni. I soccorritori hanno impiegato quattro ore per raggiungerlo ed estrarlo dalla neve. Edoardo era pieno di vita, basta scorrere le foto sui suoi profili social per capire quante passioni aveva tra sci fuoripista, arrampicata e paracadutismo. Viaggiava in tutto il mondo praticando queste attività. Esperienze che il 31enne romano postava sul suo blog. Tra i viaggi recenti sui social c’è un viaggio ad Abu Dhabi e, prima ancora, un’avventura in Islanda. E in un destino paradossale, proprio quella sua passione lo ha portato sulle Dolomiti, dove la montagna, amica e sfidante, gli è stata fatale.