Cultura

lunedì 22 Dicembre, 2025

Ecco la Guàna del Primiero, la nuova opera di Marco Martalar fatta con il legno di Vaia: una scultura di sette metri ispirata alle ninfe della mitologia alpina

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Si può ammirare da oggi al parco del Benessere del Navoi

C’è una nuova opera di Marco Martalar: questa volta l’artista altopianese (di Roana) ha scelto il territorio del Primiero per la sua «Guàna»: una scultura alta sette metri, realizzata con oltre duemila pezzi e radici di legno recuperati, come sempre nei boschi devastati dalla tempesta Vaia.

«La tempesta Vaia nel 2018 ha colpito le Alpi e vaste aree del Nord Italia, lasciando una ferita profonda nel paesaggio e nelle comunità locali. Ho scelto di recuperare i legni schiantati: ciò che era distrutto può rinascere e diventare simbolo di resilienza», spiega Martalar. L’imponente installazione è stata commissionata dal Comune di Fiera di Primiero ed è collocata al Parco del Benessere del Navoi.

L’opera si ispira a una figura della tradizione locale. «A Primiero le Guàne erano ninfe che vivevano in simbiosi con i torrenti e i laghi», racconta l’artista. Secondo la leggenda, abitavano nei pressi del Sass de le Guàne, sotto Castel Pietra, e rappresentavano un principio naturale di armonia, cura e rispetto dei luoghi. Potevano entrare in relazione con gli esseri umani e persino creare una famiglia, a patto che nessuno le costringesse a rivelare la loro vera natura. «Se il mistero veniva violato – ricorda Martalar – le Guàne scomparivano per sempre».

La tradizione narra anche che, se infastidite o inseguite contro la loro volontà, le Guàne si gettassero nell’acqua trasformandosi in lontre, animale simbolo della comunità di Primiero. «Le Guàne-lontre guizzavano via nella corrente, veloci, dileguandosi in un istante», conclude l’artista, sottolineando come la scultura voglia tenere insieme memoria, natura e rinascita, trasformando una ferita del territorio in un segno di identità e speranza.