Italia

venerdì 10 Ottobre, 2025

Difesa e pensioni, temi caldi nella manovra. L’uscita dal lavoro potrebbe salire a 67 anni e tre mesi

di

Martedì il testo andrà in Consiglio dei ministri

«Se avessi tempo fino a Natale me lo prenderei, ma siccome c’è una regola che entro il 15 di questo mese devo mandare le tabelle a Bruxelles, entro il 15 le manderemo a Bruxelles. Martedì pomeriggio è convocato il consiglio dei ministri». Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, interpellato a margine dell’Ecofin sul fatto che la manovra arriverà martedì al Cdm e se ci sarà un altro vertice di maggioranza.

«Dovremo vederci, discutere in Consiglio dei ministri com’è giusto che sia» ha affermato. La manovra finanziaria per il 2026, si aggira intorno ai 16 miliardi di euro e le misure che la compongono spaziano dal taglio delle imposte sul reddito agli interventi per famiglie, sanità e imprese. In questa fase si tratta di proposte avanzate e condivise dalla maggioranza e dal governo. Fra le questioni più importanti, che erano anche nel programma di governo, la riduzione dell’IRPEF. In quest’ultimo caso l’obiettivo è la riduzione della seconda aliquota, di due punti percentuali, dal 35% al 33%. Il plateau interessato sono i contribuenti con redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro. Il beneficio massimo è di uno sconto fino a 440 euro annui per contribuente, mentre il costo stimato è di circa 2,5 miliardi di euro, un importo più contenuto rispetto all’estensione fino a 60.000 euro. Sempre in tema di fisco dovrebbe arrivare una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali.

La dilazione del pagamento è prevista in nove anni (108 rate), ma ci sono delle restrizioni: l’accesso sarà limitato, come affermato anche dal ministro Giorgetti, da una serie di parametri volti a circoscrivere la platea ai contribuenti “meritevoli”. C’è poi allo studio una rata minima di 50 euro, con possibilità di innalzarla a 100 euro per i debiti di minore entità. Si prevede poi il rinnovo dell’IRES premiale, (si tratta dell’imposta sui redditi delle società attualmente al 24%) misura introdotta lo scorso anno e in scadenza il 31 dicembre, per le imprese che registrano utili, ma li reinvestono in occupazione e innovazione. Il costo dell’intervento è stimato tra i 400 e i 500 milioni di euro.

È atteso anche un nuovo incentivo destinato a superare l’attuale “Transizione 5.0”, ritenuta poco efficace e poco utilizzata dal mondo delle imprese. Note dolenti in tema di previdenza (da anni Salvini dice di voler archiviare la Fornero, ma la legge è ancora lì): ipotizzato un congelamento selettivo dell’età pensionabile. La misura sta facendo discutere la maggioranza con la Lega che ha chiesto il blocco non selettivo dell’età pensionabile. Si tratta di bloccare l’aumento dell’età in cui andare in pensione che si basa sui dati Istat legati all’aspettativa di vita. Al momento la proposta prevede una sterilizzazione selettiva dell’aumento dell’età pensionabile (tre mesi) che scatterà dal 2027.

Il blocco potrebbe essere graduale e non universale. Lo stop completo all’innalzamento sembrerebbe riservato solo a coloro che avranno compiuto 64 anni nel 2027, altrimenti in pensione a 67 anni e 3 mesi. Infine il tema delle banche e della difesa: Banche e difesa. Il Governo punta ad avere un contributo “concertato” da parte del settore bancario (stimato intorno ai 2,5 miliardi) attraverso l’ipotesi di una proroga dell’intervento sulle DTA (Deferred Tax Assets, Attività per imposte anticipate). Se invece l’Italia uscirà dalla procedura di infrazione sul deficit, lo stanziamento per la Difesa nel 2026 ammonterà allo 0,15% del PIL, pari a circa 3,3 miliardi di euro, senza tagliare risorse ad altre voci di spesa.