Il lutto
mercoledì 31 Dicembre, 2025
Dambel, gli ex alunni di Anna Rosa: «I tuoi insegnamenti resteranno nel nostro cuore»
di Patrizia Rapposelli
La comunità piange l'86enne la cui auto si è ribaltata: «Gentile e disponibile». Il sindaco: «Amava curare i fiori del paese». I ragazzi a cui aveva faceva lezione di matematica e italiano: «Severa e affettuosa»
«Per tutti era la maestra: severa quando serviva, affettuosa sempre, e per tutti noi un punto di riferimento insostituibile: i suoi insegnamenti resteranno nel cuore». Gianfranco Pedrotti, il capo gruppo alpini di Dambel, ricorda la maestra Anna Rosa, l’86enne morta ieri, 30 dicembre 2025, nell’incidente sulla strada provinciale 24. Lui è un suo ex allievo, oggi adulto, che è cresciuto tra i banchi delle elementari di Dambel negli anni Settanta. «Era sempre avanti rispetto ai tempi — racconta commosso— Ci portava a visitare le cascate del Varone, a Gardaland, a fare i campeggi. Per lei la scuola non era solo libri e quaderni, ma vita vera». In queste ore di lutto tanti ricordi riaffiorano nella mente dei suoi studenti. C’è un aneddoto che Gianfranco Pedrotti porta nel cuore: «La maestra Anna insegnava matematica e italiano, scrivevamo i dettati con la penna stilografica, quante volte ho macchiato i fogli con l’inchiostro — sorride nostalgico— Non mi sgridava, portava pazienza. Anna ci trattava come figli». E in classe non mancavano le marachelle dei suoi studenti. «Le facevamo qualche burla, quando succedeva non mancava un castigo, una bella strigliata e una risata— continua con affetto— Con lei si poteva parlare di tutto».
L’attenzione dell’ 86enne non si limitava alla propria classe. «Trattava anche i bambini delle altre sezioni come figli, per questo per tutto il paese è rimasta la maestra». Tanto che Anna era considerata «il motore di Dambel». «Da noi si diceva “Finché la maestra non esce di casa neanche il bar si apre”».
Una scomparsa la sua che ha scosso molto la comunità. «Lascia un grande vuoto — dice il sindaco di Dambel, Andrea Pollo— La maestra ha dedicato la vita al servizio della comunità, sempre attenta al bene del paese e al sostegno di chi le stava vicino. La presenza costante accompagnate dall’impegno instancabile lasciano un segno indelebile. La sua assenza sarà profondamente sentita da tutti». Che aggiunge: «Anna amava i fiori, la sua era una passione tramutata in impegno. Si occupava delle fiorire del paese, da quelle della parrocchia a quelle del Comune». Un gesto diventato parte della routine collettiva, che tutti osservavano con affetto e ammirazione. Aveva seguito anche progetti di allestimento floreale del gruppo alpini assumendo il ruolo di coordinatrice, controllando che tutto fosse fatto con precisione. Tanto che nel periodo estivo, «si alzava tutte le mattine alle cinque per innaffiare i fiori».
Anche l’ex sindaco di Dambel, Carlo Polastri la ricorda: «La conoscevano tutti. Anna Rosa era sempre disponibile e gentile — racconta— Ha cresciuto generazioni intere di giovani. Bambini oggi adulti che ancora la fermavano in strada e la salutavano con un “ciao maestra”».
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