Lanterna Magina

giovedì 21 Agosto, 2025

Da «Troppo Cattivi 2» a «Dangerous Animals», estate disimpegnata nei cinema. Ma per i coraggiosi c’è un Kubrick poderoso da recuperare

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Questa settimana, cartoni animati e thriller, ma la perla è su Rai Play: «Orizzonti di Gloria»

TROPPO CATTIVI 2
(The Bad Guys 2, USA 2025, 104 min.) Regia di Pierre Perifel e JP Sans

In sintonia con le caratteristiche del primo capitolo, datato 2022, non delude il seguito del film d’animazione targato DreamWorks. Il ritmo si conferma forsennato, i movimenti di macchina sono sempre più elaborati, le sequenze d’azione, come il flashback iniziale, lasciano a bocca aperta per capacità tecnica e gestione del montaggio. La storia prende il via da dove terminava il primo capitolo, con i protagonisti che hanno scelto di diventare onesti. Affrontiamo insieme a loro la difficoltà di reinserirsi nella società quando nessuno si fida più di te. A questo si lega un tema importante. Se in passato i “troppo cattivi” incutevano paura, ora devono imparare a conquistare qualcosa di diverso: il rispetto, che non si impone con la forza, ma si guadagna con le proprie azioni. Forte di questa intuizione morale, il film sviluppa una simpatica trama che ruota attorno ad un misterioso metallo, genialmente definito MacGuffinite con ovvio riferimento ad uno degli strumenti narrativi per eccellenza, ossia il MacGuffin, sorta di espediente, spesso secondario ai fini del contenuto, intorno al quale si fa ruotare la storia. Sviluppando le psicologie di tutti i personaggi attorno a questa trovata, con notevole capacita di superamento delle barriere di genere, il film accumula varie intuizioni, mantenendo tutti i pregi del prototipo, ossia il divertimento dato dalla velocità e l’efficacia dell’animazione che mescola tridimensionalità e metodi tradizionali (gli occhi dei protagonisti sono bidimensionali e ci sono inserti con tavole fisse derivanti dal mondo della graphic novel, cui il film si ispira). Detto questo, si conferma anche una certa indecisione sul pubblico di riferimento: se il ritmo regge e le risate, di poco inferiori al primo episodio, non mancano, l’ambizione di riferirsi agli adulti nelle citazioni appare sempre un po’ eccessiva. Questa volta una gustosissima scena cita addirittura Il silenzio degli innocenti, ma ci sono anche il bullet time di Matrix e i riferimenti a Mission: Impossible. Manca in definitiva un po’ di equilibrio e il rischio è che la seconda parte regga meno, ma bisogna dire che i nuovi antagonisti sono decisamente all’altezza della situazione e che il coinvolgimento del pubblico, anche nella complessa e affascinante sequenza finale, è stato tale da portare i bambini all’applauso di fine proiezione. E questo significa sempre molto.

 

 

DANGEROUS ANIMALS
(Australia 2025, 93 min.) Regia di Sean Byrne, con Hassie Harrison, Josh Heuston

Un thriller con sfumature horror che mescola con una certa abilità il sottogenere del film di squali con quello dedicato ai serial killer. Ambientato nell’assolata Australia, terra di surfisti e di predatori marini, il film ci porta a bordo della barca di Tucker, inquietante accompagnatore di ignari turisti che si rivela da subito un pericoloso maniaco, ossessionato dagli squali che lo avevano attaccato da bambino e con i quali si identifica. Finché nella sua rete non cade la ribelle Zephyr, che, aiutata dall’amante di una notte, metterà alla prova le capacita dell’assassino. Il film non brilla certo per originalità nella struttura, anzi, gioca apertamente su questo limite: la frase più profonda è presa da Point Break, come sottolinea ironicamente uno dei personaggi. Le idee non mancherebbero e va detto che a tratti il film fa il suo lavoro, quindi per un appassionato del genere c’è la possibilità di divertirsi, ma è la voglia di dimostrare qualcosa in più che stona con il registro del film. Abitato da un cast professionale ma mai memorabile, con volti abbastanza antipatici e interpretazioni che non rimangono particolarmente impresse, il film accampa ambizioni di apologo sulla natura crudele dell’Uomo, presentando in maniera inusuale gli squali come spettatori della violenza umana. Ma l’accumulo di snodi, trovate e colpi di scena per sostenere la ribellione dell’ennesimo personaggio solitario che nella sua dura vita ha dovuto imparare ad arrangiarsi (si azzarda perfino un timido tentativo di confronto psicologico con il villain, mentre sullo sfondo la gente ricca si diverte inconsapevole di quanto sta avvenendo) alla fine rischia la noia e sono più i momenti prevedibili di quelli che creano stupore o anche solo legittima tensione. Rimane un intrattenimento di grana grossa, abbastanza standardizzato ma non becero, con la trovata interessante del feticismo da video analogico del protagonista, meritevole forse di maggiore attenzione.

 

LOCKED – IN TRAPPOLA
(Locked, USA/Canada 2025, 95 min.) Regia di David Yarovesky, con Bill Skarsgård, Anthony Hopkins

Nella periferia di una città indefinita, tra senzatetto, spacciatori e microcriminalità, si aggira il giovane Eddie, ladruncolo che sta cercando di rimettere a posto la sua vita disastrata: è separato, sua figlia lo adora, ma lui è un pessimo padre che non ne paga il mantenimento. Bisognoso di soldi per riparare il furgone che utilizza per il suo nuovo lavoro, trova in un parcheggio pubblico una lussuosa auto aperta. Entrato per cercare qualcosa da rivendere, rimane prigioniero della vettura, che è antiproiettile, oscurata, insonorizzata, videosorvegliata e non permette ai segnali telefonici di arrivare all’interno. L’auto appartiene all’anziano William, un uomo arrabbiato con la società, della quale ha patito la violenza. William ha deciso di dare l’esempio di quella che lui considera giustizia, un misto di torture fisiche e psicologiche per vendicarsi di ciò che ha subito, poco importa che Eddie non ne sia il diretto responsabile. Il confronto tra i due durerà giorni interi. Prodotto da Sam Raimi, il film cerca di giocare sulle caratteristiche del cosiddetto “confined-space movie”, ossia il prodotto realizzato all’interno di uno spazio limitato. Per oltre un’ora il protagonista si muove da solo dentro l’abitacolo dell’auto, seguito abilmente da una regia che avrebbe potuto osare di più ma desta comunque meraviglia, in dialogo con un Hopkins che rimane solamente una voce al telefono per la maggior parte della durata. La professionalità del tutto è indiscutibile, alcune scene (come quella della figlia in monopattino) restano impresse e gli interpreti fanno il loro lavoro, ma resta in generale la spiacevole sensazione di un film esperimento che ha poca forza e originalità nei contenuti. I dialoghi tra i due protagonisti sfociano presto nell’esagerazione: se fa sorridere il delinquente autodidatta che non riesce ad arrivare a fine giornata ma trova il tempo per leggere Dostoevskij, il confronto in termini di visione del mondo tra l’anziano destrorso che vede nelle leggi una limitazione al potere delle forze dell’ordine e il giovane di strada che sbraita confuse idee socialiste è di scarso livello e genera assai poca credibilità e ancora minore coinvolgimento emotivo. Peccato perché l’idea di un confronto sul tema della giustizia, evocata anche nel logo della vettura, poteva essere approfondito meglio. Cosi com’è il film sembra puntare più ad un facile coinvolgimento che ad una lettura approfondita, ma la ripetitività della struttura lo rende debole rispetto a prodotti analoghi.

 

STREAMING – PERLE DA RECUPERARE
ORIZZONTI DI GLORIA
(Paths of Glory, USA 1957, 86 min.) Regia di Stanley Kubrick, con Kirk Douglas
DISPONIBILE SU RAIPLAY

Disponibile solo per i prossimi sette giorni gratuitamente su RaiPlay, il capolavoro antimilitarista di Stanley Kubrick chiede di essere visto e rivisto in queste settimane che vedono vari scenari di guerra trascinare il mondo verso una tensione a lungo dimenticata. Ambientato sul fronte franco-tedesco durante la Prima Guerra Mondiale, il film descrive con superba maestria l’incapacità degli alti gradi militari di gestire la situazione e di rispondere dei propri errori. Un arrogante generale ordina un’operazione suicida e, dopo l’esito inevitabilmente disastroso, ordina l’uccisione di tre militari come punizione per quanto avvenuto. Un colonnello umano e coraggioso proverà invano a difenderli. Ancora oggi incredibile per efficacia, perizia tecnica, abilità narrativa, potenza delle interpretazioni e forza emotiva, il film rappresenta, insieme a La grande illusione, il vertice assoluto del cinema che condanna la guerra. Commovente e diretto, un esempio ineguagliabile di stile, messinscena e fiducia nel proprio messaggio. Da non perdere.