Il punto

martedì 14 Novembre, 2023

Crescono le famiglie in difficoltà. Trentino Solidale: l’aumento delle richieste è del 10%

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Il presidente Casagranda: «Nel 2023 richieste da oltre 2.300 nuclei». La volontaria: «Arrivano molti scarti di frutta e verdura: prezzi alle stelle. Io qui dal 2014, aiutare fa bene»

Il primo furgone parte alle 5.30 del mattino da Trento. Direzione Merano. Lì c’è un supermercato Poli, uno dei tre negozi coperti in Alto Adige. Gli altri 330 sono tutti in Trentino. I furgoni tornano nelle rispettive «basi» carichi di cibo: alimenti prossimi alla scadenza o in confezioni danneggiate. Il magazzino di Trento si trova in fondo a viale Nepomuceno Bolognini. «Negli ultimi tempi stanno arrivando molti scarti di frutta e verdura perché i prezzi sono alle stelle», dice Franca, una volontaria che dal 2014 seleziona e distribuisce cibo a chi è in difficoltà economica. Da ormai più di 10 anni Trentino solidale è un osservatorio sulle povertà. Nei giorni scorsi il direttivo ha fatto il punto sulle attività del 2023. «Quest’anno arriveremo a intercettare oltre 2.300 famiglie: sono in crescita del 5-10%», spiega Giorgio Casagranda, presidente dell’organizzazione di volontariato.
Vecchie e nuove povertà
Casagranda è uno dei primi cinque volontari che nel 2009 sono partiti con un furgone nella lotta allo spreco alimentare e nel sostegno alle famiglie in difficoltà. Dagli effetti della crisi finanziaria del 2008 alla tenaglia dell’inflazione, ha visto da vicino tutte le marginalità. «Personalmente ho vissuto diverse fasi — racconta — In una prima fase abbiamo vissuto il boom della domanda da parte degli stranieri. Poi la pandemia ha cambiato l’utenza. Le persone che lavoravano in nero si sono trovate senza soldi. Molte famiglie sono andate in difficoltà. Poi c’è stata la fase della guerra in Ucraina: abbiamo dato un aiuto a molti profughi e alle famiglie che li ospitavano. Dopodiché c’è stata la mazzata del caro bollette, del caro prezzi e del caro mutui: una spirale di rincari che ha colpito molte famiglie monoreddito». E nel frattempo «la domanda dei dormitori è raddoppiata». Perché i richiedenti asilo che restano esclusi dal circuito dell’accoglienza stanno aumentando.
Un terzo delle famiglie con minori
Nel 2022 i venti furgoni di Trentino solidale hanno raccolto quasi 2 mila tonnellate di cibo. I volontari hanno consegnato (gratuitamente) 48 mila spese a 2.187 famiglie, con oltre 6.200 componenti. I centri di distribuzione sono una trentina. Sono sparsi in tutto il Trentino.
«Gli ultimi dati che abbiamo elaborato ci dicono che il 47% delle famiglie sono italiane e il 53% sono straniere — sottolinea Casagranda — Nel 2009, quando siamo partiti, l’80% era formato da famiglie straniere e il restante 20% da famiglie italiane». Oggi sul totale dei nuclei che si recano nei centri di distribuzione «il 30% hanno minori».
In magazzino
Nei magazzini arriva qualsiasi cibo: dalla carne alle patatine, dalla pasta all’insalata. Gli scaffali sono suddivisi per genere. Gli oltre 700 volontari smistano il cibo e poi preparano le cassette per i centri di distribuzione. Ogni giorno. «Fa bene a noi, perché siamo insieme ad altre persone e sentiamo diverse esperienze, e fa bene a chi diamo aiuto — dice Franca, ex segretaria della Provincia in pensione — E alla fine noi riceviamo di più di quello che diamo». Franca lavora sia nel magazzino di Trento sia nei centri di distribuzione. «Abbiamo cibo di ogni genere. In questo momento — considera — stiamo recuperando tanta verdura e tanta frutta perché i prezzi sono alle stelle e spesso restano invendute. Noi prepariamo le cassette e poi le distribuiamo. Vengono persone singole, famiglie numerose: le persone ti ringraziano come se il cibo fosse roba nostra».
Ci sono poi dei periodi dell’anno in cui la raccolta di cibo è maggiore. «Nei periodi di picco del turismo e nei periodi delle festività, come Natale e Pasqua, aumenta la raccolta di cibo perché i supermercati aumentano gli ordinativi — riferisce Casagranda — Noi comunque riusciamo sempre a soddisfare la domanda».
Lotta allo spreco: ridurre tasse rifiuti
Dal 2016 in Italia c’è una legge sullo spreco alimentare, la cosiddetta legge «Gadda». «La Francia ha scelto di penalizzare i supermercati e gli esercizi che non fanno la lotta allo spreco alimentare, mentre l’Italia ha adottato la logica del premio, meno impattante dal mio punto di vista. Comunque la legge Gadda permette di ridurre le tasse sui rifiuti a chi si impegna nella lotta allo spreco alimentare. Ecco la Provincia dovrebbe sollecitare i Comuni ad applicare questa strategia. Il tavolo tecnico è attivo, siamo fiduciosi».