Trento
mercoledì 15 Ottobre, 2025
Come sarà il Cpr di Trento: piccolo (25 posti) e in Destra Adige (vicino alla Motorizzazione)
di Tommaso Di Giannantonio e Donatello Baldo
Se ne parla dal 2023 ma ora è deciso. Anche Bolzano dovrà realizzarne un altro

L’ipotesi era nell’aria da diversi mesi, ma adesso non ci sono più dubbi. Il Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) sarà realizzato in Destra Adige, nell’area a sud della motorizzazione civile di Trento. È questa l’area su cui la Provincia sta lavorando insieme al ministero dell’Interno per la predisposizione tecnica del progetto.
I Cpr sono strutture di detenzione amministrativa dove sono trattenuti i cittadini stranieri privi di un regolare documento di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione legato alla loro pericolosità sociale. Nella futura struttura di Trento potranno essere trattenute fino a un massimo di 25 persone.
Lo scorso aprile il sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno Nicola Molteni, in visita a Trento, aveva riferito che erano «in corso le valutazioni tecniche di pianificazione». In quella occasione, a margine della conferenza stampa, il direttore generale della Provincia di Trento, Raffaele De Col, aveva spiegato che il centro prevede l’installazione di appositi container all’interno di un’area di 3mila metri quadrati. Lo scorso luglio, poi, l’ex commissario del governo di Trento Giuseppe Petronzi, in un’intervista a il T, aveva precisato che «si tratta di una progettualità di carattere generale del ministero dell’Interno, e la Provincia si è resa disponibile. Una progettualità — aveva aggiunto il prefetto — che inizia a concretizzarsi. I tempi? Prematuro dirlo, ma possiamo immaginare un lasso di tempo ragionevole se si continua a lavorare con l’intesa e il coordinamento di tutti». A seguire, nelle settimane successive, la Provincia aveva fatto capire che la realizzazione è attesa nel giro di un anno.
La partita del Centro rimpatri a Trento si è aperta nell’estate del 2023 quando «il governo ci ha chiesto disponibilità per un centro per il rimpatrio regionale», spiegava, allora, il governatore trentino Maurizio Fugatti. Poi le due Province di Trento e Bolzano hanno avanzato una controproposta, chiedendo di realizzare due mini-centri nei rispettivi territori.