Bolzano

lunedì 27 Ottobre, 2025

Codice Rosso (e braccialetto elettronico) per Carlo Vettori, la replica dell’avvocato: «Solo ipotesi di reato»

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Per il legale Gabriele Repetto «è una vicenda privata». Ma piovono le richieste di dimissioni

Dovrà indossare il braccialetto elettronico, Carlo Vettori, ex presidente del consiglio comunale di Bolzano. Lo ha deciso il gip della procura altoatesina, convalidando nell’udienza dello scorso 22 ottobre il provvedimento dell’allontanamento d’urgenza dalla sua casa familiare disposto dalla Questura. Il giudice ha accolto la richiesta della Procura di applicazione, nei confronti del politico, del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone presunte offese, con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con i figli e la compagna, con applicazione del dispositivo elettronico. Da parte di molti colleghi consiglieri è arrivato l’invito a dimettersi da consigliere comunale. Anche il sindaco, Claudio Corrarati, è dello stesso parere: «Non si può vedere un consigliere con un braccialetto elettronico». Vettori ha già rimesso l’incarico di presidente e si è autosospeso dal partito.

La difesa

«Le accuse al consigliere comunale di Bolzano Carlo Vettori sono solo ipotesi di reato e, comunque, fatti privati». È la replica che arriva dall’avvocato dell’esponente politico di Fratelli d’Italia, Gabriele Repetto, dopo le accuse di violenza domestica e la successiva autosospensione dal partito.

«La vicenda – nota l’avvocato Repetto – riguarda una lite familiare di natura privata, priva di qualsiasi forma di aggressione fisica o violenta. L’intervento delle forze dell’ordine ha comportato, come atto dovuto, l’emissione di un provvedimento provvisorio di allontanamento dalla casa familiare, successivamente convalidato dal GIP su richiesta del Pubblico Ministero, che ha domandato l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento. Anche tale provvedimento, va ricordato, rientra nelle misure precauzionali standard previste dal Codice Rosso durante la fase delle indagini. Riteniamo tuttavia che non sussistano né le condizioni per contestare il reato di maltrattamenti né le esigenze cautelari che giustifichino l’applicazione di tali misure».

Nel corso di questa settimana è prevista l’audizione della persona offesa. All’esito dell’interrogatorio, anche la difesa e lo stesso assistito potranno far sentire la propria voce formulando contestualmente l’istanza di revoca della misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari, previo parere del Pubblico Ministero.