Il caso

mercoledì 24 Settembre, 2025

Chico Forti resta in carcere, lo zio Gianni: «Incubo senza fine, qualcuno lo vuole vedere morto in cella»

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Tutta l'amarezza della famiglia dopo la decisione del tribunale che ha respinto l'istanza per la libertà condizionata: «Motivazioni assurde»

«Dopo 27 anni di carcere, ci speravamo. Non è mai finito questo incubo». È stanco, demoralizzato e scoraggiato Gianni Forti, lo zio di Chico che da sempre battaglia per l’amato nipote. E che certo non smetterà ora. Lui che, solo pochi giorni fa, in attesa della decisione dei giudici, si augurava fosse la fine «di un incubo di angoscia e sofferenza che dura ormai da un quarto di secolo», confidando le «fondate speranze» nutrite per la liberazione del suo Chico. Nella tarda mattinata di ieri è arrivata la notizia che non avrebbe voluto avere, che fa male. Molto male, a tutti coloro che già davano per scontato che il 66enne sarebbe stato scarcerato. Un’ordinanza, quella dei giudici, che ha spento la luce in fondo al tunnel che sembrava sempre più vicina. «Purtroppo la richiesta di libertà condizionale di Chico è stata rigettata con una serie di motivazioni assurde e inesistenti — sostiene il parente di 81 anni — Dobbiamo ricorrere in Cassazione e ci vorrà ancora molto tempo».

 

L’esasperazione è tanta. «Non sappiamo più che cosa fare, i tempi massimi sono stati superati da anni. Qualcuno odia Chico al punto di volerlo vedere morire in carcere» ancora zio Gianni che riferisce anche la reazione del nipote nell’apprendere il responso dei giudici lagunari. «L’ha presa molto male — chiosa — Era sicuro che la richiesta sarebbe stata accolta. Magari ci sono delle condizioni che noi non conosciamo…». Una sofferenza che è di tutti in famiglia. Anche di mamma Maria. «Che ha detto? Non c’è niente da dire, non è mai finito questo incubo…» l’amarezza di zio Gianni.