Cronaca

lunedì 3 Novembre, 2025

Chi sono i tre arrestati per la rapina in casa all’imprenditore Gallizioli: uno è stato fermato dalla polizia mentre era a Gardaland con la famiglia

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Cittadini albanesi, residenti a Bari: il possibile basista lavorava in un cantiere vicino alla villa e da lì avrebbe pianificato il colpo

Ne hanno individuati tre. Il primo era nella sua casa a Trento. Il secondo è stato arrestato nell’abitazione della compagna a Milano, ma è anche lui residente a Trento. Sono Klodjan Cesku, classe 1994, di origine albanese, disoccupato, difeso dall’avvocato Matteo Livio, e Arsild Memaj, classe 2004, anche lui di origine albanese, operaio al cantiere vicino alla villa, difeso dall’avvocato Marco Pattini. Il terzo arrestato, pure lui albanese e residente a Bari, si trovava a Gardaland, sul Garda veronese, in vacanza con la famiglia. Con lui, c’era il quarto presunto complice della banda, che però è stato solo denunciato a piede libero. A mancare ancora, è il bottino di 300mila euro in contanti oltre ai gioielli rubati dalla cassaforte a muro smontata con una smerigliatrice, per un totale stimato in più di 400mila euro. È la svolta nel caso della rapina ai danni del trentino Eugenio Gallizioli, noto imprenditore del settore tessile, titolare di Manifatture Lombarde, avvenuta nella notte tra il 7 e l’ 8 ottobre scorso.

La reazione della vittima
Andrea de Bertolini, avvocato di Gallizioli, commenta così: «È un risultato importante, dovuto sicuramente alla perizia e alla tempestività dei carabinieri nelle indagini. Confidiamo siano presto in modo definitivo identificati tutti i rapinatori con l’auspicio ora si riesca a recuperare anche la refurtiva. Gallizioli ringrazia gli inquirenti della  professionalità».

L‘ arresto
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa venerdì dal giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Trento su richiesta della Procura, è arrivata al termine di una complessa e articolata indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Trento, che si sono messi fin da subito sulle tracce dei malviventi responsabili del sequestro dell’imprenditore la notte della rapina. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un gruppo con elevata capacità criminale e abituato a pianificare reati simili. Uno degli arrestati lavorava in un cantiere poco distante dall’abitazione di Gallizioli e avrebbe rubato la smerigliatrice usata poi per aprire la cassaforte. E nel corso delle indagini è stato chiarito anche il modo in cui i rapinatori sono entrati nella villa: passando da una finestra.

Le indagini
Il 72enne era stato sorpreso nel sonno e tenuto sotto sequestro per più di quattro ore nella sua villa in via Falzolgher a Trento, tra San Bartolomeo e Villazzano. Sotto la minaccia di una pistola e di un coltello puntato sulla gola, la vittima era stata costretta a rivelare il nascondiglio della cassaforte nel salotto. E quando Gallizioli si è rifiutato di fornire la combinazione per aprire la cassaforte, due dei malviventi si sono allontanati con la berlina Skoda Octavia dell’imprenditore per recarsi nel cantiere dove uno di loro lavorava e rubare la smerigliatrice — il titolare della ditta aveva denunciato il furto — che poi è servita per sottrarre il bottino.

La pista chiave
I rapinatori a fine colpo sono fuggiti con la Skoda Octavia dell’imprenditore, abbandonandola nel parcheggio del Dipartimento di Ingegneria a Mesiano. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Trento, dopo una meticolosa analisi della scena del crimine, hanno iniziato a scandagliare le registrazioni degli impianti di videosorveglianza e di lettura targhe attivi in città e delle telecamere private presenti lungo il percorso della fuga. Questa è stata la chiave della svolta nelle indagini. Infatti, sono riusciti a ricostruire il tragitto percorso dai rapinatori: da una parte hanno trovato la macchina pulita, senza tracce, dall’altra hanno individuato il covo della banda in via Felice e Gregorio Fontana e, nel giro di poco, i responsabili della rapina.

Proseguono le indagini
Ora è caccia al bottino. Sono in corso, infatti, le indagini per recuperare la refurtiva. Nel frattempo, Klodjan Cesku è stato condotto nella casa Circondariale di Spini di Gardolo, Arsild Memaj nel carcere di Milano e il terzo arrestato a Verona, tutti in attesa di giudizio.