Il lutto
mercoledì 27 Agosto, 2025
Addio a Flavio Terragnoli, l’ortopedico di Nibali e Pantani che amava le Giudicarie: aveva 72 anni
di Giacomo Polli
Bresciano, da anni trascorreva le vacanze a Pinzolo e gli erano state consegnate le chiavi della città. Il consigliere Vidi: «Persona socievole e disponibile»

La comunità di Pinzolo piange la scomparsa di Flavio Terragnoli, storico medico bresciano di fama nazionale che da più di quarant’anni frequentava l’alta Val Rendena. Terragnoli è morto lunedì all’età di 72 anni in ospedale a Brescia, dove era ricoverato a seguito di un malore che aveva accusato a fine luglio nella sua abitazione a Mavignola.
Arrivato per la prima volta nelle Giudicarie nel 1985 all’età di 32 anni, Terragnoli si è da subito innamorato del territorio. Un amore che nel tempo, dopo aver scelto il Comune di Pinzolo come meta per le vacanze per diverse volte, lo ha portato a inizio anni duemila ad acquistare una casa proprio nella frazione di Mavignola dove trascorreva il proprio tempo libero circondato dalle montagne che tanto apprezzava. Nonostante provenisse e vivesse a Brescia, Terragnoli è diventato un punto di riferimento per gli abitanti dei Mavignola e non solo. Era infatti una figura conosciuta e ben voluta in tutta l’Alta Val Rendena: da Pinzolo a Campiglio, passando per Carisolo. Luoghi in cui oggi si piange la sua scomparsa, come testimoniano i tanti messaggi che nelle ultime ore sono stati pubblicati sui social network in suo onore.
A ricordarlo anche Luca Vidi, consigliere comunale di Pinzolo e residente a Mavignola: «Era una persona molto socievole e disponibile. Dalle nostre parti era conosciuto davvero da tantissime persone – afferma – Si era integrato perfettamente e a inizio anni duemila gli erano state consegnate le chiavi del paese. Aveva anche diversi pazienti in queste zone, era riuscito a creare sia rapporti professionali che di amicizia. Ora aveva in programma di passare la maggior parte del suo tempo sul nostro territorio».
Quella di Flavio Terragnoli era una delle figure di maggior rilievo nel campo dell’ortopedia e della traumatologia nazionale, tanto che nel corso della sua carriera ha lavorato con campioni dal calibro di Vincenzo Nibali e Marco Pantani. Era andato in pensione lo scorso dicembre.
Un punto di riferimento del settore che nel frattempo, anno dopo anno, è diventato un punto di riferimento per la popolazione pinzolera. A strapparlo delle sue amate montagne è stato un malore fatale, per il quale è stato trasportato d’urgenza al Santa Chiara di Trento dove è rimasto per venti giorni in terapia intensiva prima di essere trasferito all’ospedale di Brescia dove poi è venuto a mancare.
Ora, come richiesto in prima persona dall’ortopedico, sarà cremato e – racconta il consigliere Vidi – «ha chiesto di mettere le sue ceneri nel cimitero a Campiglio». Un desiderio che conferma, ancora una volta, il suo legame e il suo amore per la Val Rendena.