Vallagarina
lunedì 22 Settembre, 2025
A Mori saranno abbattuti quattro cedri secolari: «Questione di sicurezza». Protesta la sinistra
di Leonardo Mazzucchi
C'è anche un parere negativo della Fondazione Mach: «Gli alberi sono in buono stato di salute»

Quattro cedri secolari saranno abbattuti tra domani (martedì 23 settembre) e mercoledì nel giardino dell’asilo nido di Via Scuole a Mori, nell’ambito di lavori annunciati per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’area. La decisione però non è passata inosservata, Avs (Alleanza Verdi Sinistra) protesta e ne chiede un’adeguata sostituzione. L’amministrazione comunale giustifica l’abbattimento come misura di sicurezza indispensabile.
I quattro cedri, imponenti e di grandi dimensioni, rappresenterebbero un potenziale pericolo in caso di forti raffiche di vento: potrebbero infatti crollare sul nuovo asilo nido di Via Scuole, sul parco di proprietà della Curia o addirittura sulla statale adiacente, mettendo a rischio bambini, residenti e automobilisti. D’altra parte, un sopralluogo effettuato il 3 aprile 2024 da operatori della Fondazione Edmund Mach aveva rilevato che i cedri erano in buono stato di salute e non rappresentavano alcun pericolo per le aree circostanti. Gli esperti avevano inoltre sottolineato l’importanza di preservare piante di tali dimensioni e valore storico, evidenziando come il mantenimento di alberi secolari contribuisca al benessere e alla qualità della vita nei centri urbani.
È proprio su questo punto che l’Alleanza Verdi Sinistra moriana insiste con maggiore forza. Il partito sottolinea come, in un momento in cui il dibattito pubblico ruota attorno alle isole di calore e alla necessità di aumentare le zone d’ombra nelle città, l’abbattimento dei cedri risulti tanto più incomprensibile quanto più lontano dalle linee guida ambientali e climatiche attuali. «Nel frattempo molte città italiane stanno attuando piani concreti di mitigazione del calore urbano, con interventi mirati a creare ombreggiature e valorizzare il verde pubblico, come nel recente caso di Trento» sottolineano «Mori dovrebbe partecipare attivamente a questo cambiamento, invece di andare in direzione opposta». Interrogativi sono sorti anche sulle modalità di presa di decisione da parte dell’amministrazione. «Preoccupa fortemente anche il metodo con cui si è arrivati a questa decisione: tutto è stato pianificato senza alcun coinvolgimento preventivo del Consiglio comunale né della cittadinanza» concludono, «non risultano essere stati discussi pubblicamente progetti, né presentate proposte alternative in grado di garantire la continuità dei benefici ambientali offerti da queste piante. È fondamentale che, laddove si proceda con l’abbattimento, sia prevista la sostituzione delle alberature con specie in grado di garantire benefici climatici ed ecologici equivalenti. E, soprattutto, è indispensabile che ogni futura azione sulle aree verdi cittadine sia preceduta da momenti di confronto pubblico, in un clima di trasparenza e partecipazione».
In un parere recente, del 3 aprile 2024, i tecnici della Fondazione Edmund Mach avevano descritto i cedri come in buono stato di salute ed escludevano fossero un pericolo per i dintorni. Raccomandavano, anzi, il mantenimento di piante così anziane e imponenti.