Val di Non

domenica 21 Dicembre, 2025

Trovata morta in casa alla Mendola, il giallo del monossido «troppo basso»: chiesta l’autopsia per Lydia Zischg

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Rispetto a quella circolata il primo giorno ci sono anche altre ipotesi, tra cui un infarto

Un’ombra cupa copre in questo tiepido periodo prenatalizio l’Hotel Ristorante Roen ai Villini dell’Alpe, frazione a vocazione turistica del comune sparso di Ruffré, il paese dei masi, a due chilometri da Passo Mendola.

Siamo a 1.200 metri sul livello del mare. L’aria è livida, anche se non fa tanto freddo, quest’anno.
La bella struttura dell’Hotel Roen ha l’eleganza di un piccolo castello, con quella torre semicircolare di colore rosso pompeiano a impreziosirne la facciata che guarda alla statale. Diverse le statue da giardino e una curiosa Mini Minor appoggiata sul tetto della veranda non passa inosservata.

Qui la stagione turistica invernale non si fa più da qualche anno: la famiglia Zischg-Mair, che è arrivata qui dalla Val Venosta quasi quarant’anni fa, da quando il costo del gasolio da riscaldamento è schizzato alle stelle ha deciso di aprire solo da aprile a ottobre. Troppo costoso il riscaldamento per tutte le camere. Lydia Zischg, 70 anni, anche per questo, per tenersi al caldo, ha acceso la stufa anche venerdì mattina. Lei e suo marito Bernhard si erano accorti che da qualche giorno la stufa non funzionava al meglio, ma non avevano voluto dare troppo peso alla questione. Verso le 9 del mattino di venerdì, però, la situazione deve essere peggiorata e le esalazioni di monossido di carbonio sono stati letali per la signora Lydia che si trovava in soggiorno. Per fare chiarezza, comunque, su quanto accaduto esattamente, gli investigatori (i carabinieri) coadiuvati dai vigili del fuoco dei corpi dell’Alta Anaunia (Cavareno e Ruffré in primis) hanno fornito alla magistratura elementi validi per una richiesta di autopsia, che sarà effettuata in questi giorni: si ipotizza anche un infarto. Il tasso di monossido rilevato non pareva troppo elevato ai primi rilievi.

Di conseguenza, quindi, non c’è ancora una data dei funerali.
Il lutto, però, è condiviso da tutti i 410 abitanti di Ruffré, adagiato con le sue frazioni snocciolate sui pendii affacciati ai due laghetti che giacciono nella conca ai piedi del Monte Nock e Roen. Una mano pietosa, ieri, ha acceso una candela su un tavolino fuori dall’albergo gestito da Lydia e dal marito.
In paese tutti conoscevano Lydia.
Non perché facesse vita sociale: anzi. Un carattere riservato e un impegno stakanovistico da lavoratrice nella sua struttura ricettiva: albergo, ristorante, pizzeria, bar.
Una vita consacrata al lavoro, insieme al marito Bernhard cuoco in cucina, e ai figli Thomas, scomparso la scorsa estate per un infarto fulminante, e Manuel, scosso come il padre dal doppio lutto in famiglia in pochi mesi.
I Mair-Zyschg erano originari di Naturno, in Val Venosta, dove già nei primi anni ottanta gestivano un hotel. Hanno rilevato l’Albergo Roen nel 1987 dalla famiglia Conci (i figli del fondatore sono odontoiatri a Bolzano). Bernhard e Manuel sono chiusi nel dolore. A loro andrà l’affetto della piccola comunità di Ruffré per poter ricominciare.