Il lutto
venerdì 19 Dicembre, 2025
Il mondo di Slow Food (e Bosentino) piangono Tullio Valcanover: è stato il fondatore di Ca’ dei Baghi
di Alice Fabbro
Aveva 69 anni. L'azienda è nota per i prodotti legati ai piccoli frutti
«Una risorsa inesauribile per il territorio e per i suoi cuochi»: così in molti ricordano Tullio Valcanover, fondatore e anima di Slow Food in Valsugana e Lagorai e proprietario dell’azienda agricola Ca’ dei Baghi, insieme al figlio Michele. Valcanover si è spento nel sonno all’età di 69 anni, lasciando un vuoto profondo non solo nella sua famiglia, ma in un intero territorio che in lui aveva trovato un punto di riferimento umano e professionale. I funerali si terranno lunedì prossimo nella chiesa parrocchiale di Bosentino.
Agricoltore, artigiano del cibo, fondatore e anima di Slow Food in Valsugana e Lagorai, Valcanover era il proprietario dell’azienda agricola Ca’ dei Baghi, fondata e portata avanti insieme al figlio Michele. Una realtà nata dalla tradizione contadina della famiglia e cresciuta negli anni, dapprima come azienda agricola e zootecnica, poi come frutticoltura, fino a diventare un laboratorio di trasformazione riconosciuto per la qualità delle confetture, dei succhi, degli sciroppi e dei prodotti salati. Un lavoro artigianale, attento e rispettoso della terra, che dal 2004 ha trovato nel laboratorio di Bosentino il proprio punto operativo, ampliato nel 2021.
«Tullio è stato una risorsa inesauribile per il territorio» ricorda Tommaso Martini, presidente Slow Food, «persona capace di animare progetti, sostenerli e farli crescere. Aveva un dono raro: sapeva trasmettere conoscenze con generosità». Con lui sono nati percorsi di recupero di varietà a rischio scomparsa e progetti che hanno unito competenze tecniche e visione umana. «La sua azienda era un vero laboratorio per i cuochi» aggiunge Martini.
Fondatore della comunità Slow Food Valsugana e Lagorai, Valcanover ha condiviso questa avventura con Paolo Betti, Fiorenzo Varesco e altri amici, dando vita a iniziative di educazione alimentare, incontri nelle scuole, eventi popolari e progetti di inclusione. «Per me era come un papà» racconta Paolo Betti, coordinatore dei cuochi dell’Alleanza Slow Food, «era un maestro, un amico e un riferimento».
Dietro l’apparenza ruvida si nascondeva un uomo profondamente buono, capace di costruire legami autentici e di portare avanti con costanza una passione per il lavoro fatto bene. «Abbiamo girato l’Italia e l’Europa insieme» aggiunge Fiorenzo Varesco, cuoco dell’Osteria Storica Morelli di Pergine Valsugana, «portando avanti un’idea di Slow Food coerente con i nostri valori».
La sua vita è stata segnata anche dal dolore: nel 2016 la scomparsa della figlia Gloria, una ferita mai rimarginata. Fino all’ultimo, Tullio Valcanover ha continuato a credere nel rispetto della terra, delle persone e del lavoro, lasciando un’eredità fatta di gesti concreti, conoscenza condivisa e amore per la comunità.