La misura
venerdì 19 Dicembre, 2025
Ecco il bonus per il terzo figlio della Provincia di Trento: quanto vale, chi ne ha diritto, come fare domanda
di Redazione
Approvato con il bilancio, entrerà in vigore dal primo gennaio 2026
Un intervento strutturale a sostegno della natalità, affiancato da un incentivo mirato all’occupazione femminile. Sono questi i pilastri del nuovo assegno di natalità per il terzo figlio, misura che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e che è stata approvata oggi dalla Giunta provinciale nell’ambito delle politiche di contrasto alla denatalità e di supporto alle famiglie.
«Si tratta di un investimento significativo sulla famiglia e su chi desidera allargarla, ma spesso è frenato anche da difficoltà economiche – ha spiegato il vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca, Achille Spinelli –. Il nuovo assegno accompagna i nuclei familiari per dieci anni, è previsto anche in caso di adozione e introduce un elemento innovativo, legato in modo diretto all’attivazione lavorativa delle madri». Una misura, ha aggiunto Spinelli, che guarda al futuro e alla sostenibilità demografica del territorio.
Accanto a una quota fissa, l’assegno prevede infatti una componente premiale collegata al rientro o alla permanenza delle madri nel mercato del lavoro. «A partire dal terzo anno di vita del terzo figlio – ha precisato l’assessore – è previsto un sostegno aggiuntivo per le madri che tornano a lavorare o avviano una nuova attività, anche autonoma. Una scelta che tiene insieme natalità, occupazione femminile e attrattività del territorio».
La misura nel dettaglio
Il nuovo assegno è destinato ai nuclei familiari residenti in provincia di Trento nei quali, a partire dal 1° gennaio 2026, nasce o viene adottato un terzo figlio. Il beneficio è riconosciuto per un periodo massimo di dieci anni dalla nascita o dall’adozione e prevede una quota fissa differenziata in base all’ICEF Famiglia, articolata in tre fasce.
Per i nuclei con ICEF fino a 0,40 l’importo massimo è pari a 48.000 euro, erogati in quote mensili da 400 euro fino al compimento del decimo anno di età del bambino. Per i nuclei con ICEF superiore a 0,40 e fino a 0,70 l’importo massimo è di 30.000 euro, con un’erogazione mensile di 250 euro. La stessa soglia di 30.000 euro è prevista anche per i nuclei con ICEF superiore a 0,70 o in assenza di attestazione ICEF.
La domanda per la quota fissa deve essere presentata dalla madre, esercente la potestà genitoriale, entro 90 giorni dalla nascita o dall’adozione, tramite gli enti di patronato presenti sul territorio provinciale.
La quota premiale
Alla quota fissa si aggiunge una quota premiale di 200 euro mensili, destinata alle madri che, a partire dal terzo anno di vita del terzo figlio, rientrano o rimangono nel mercato del lavoro, anche avviando un’attività autonoma. Il beneficio è riconosciuto annualmente fino al decimo anno di età del bambino, a condizione che la richiedente dimostri di aver lavorato almeno 180 giorni nell’anno precedente, anche non continuativi. Anche in questo caso la domanda va presentata tramite gli enti di patronato.
Requisiti principali
Tra i requisiti per l’accesso alla misura figurano la residenza in provincia di Trento, l’appartenenza allo stesso nucleo familiare della madre e dei figli e una precedente attività lavorativa della madre, che deve risultare occupata al momento della nascita o dell’adozione oppure aver versato contributi previdenziali per almeno dodici mesi negli ultimi cinque anni.
La gestione e l’erogazione dell’assegno sono affidate all’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa.
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