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venerdì 19 Dicembre, 2025

Mobbing, numero di casi triplicati in un anno: «Serve maggiore sensibilizzazione»

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Nel 2023 si è passati da 20 a 70 episodi solo in Trentino. Terlizzi (Agenzia del Lavoro): «Sbagliato concepire il fenomeno come problema che riguarda una sola persona»

«Spazi di lavoro, spazi di rispetto. Uno sguardo sul mobbing» è il titolo del seminario di studio che si è tenuto ieri presso la sala Gerola del castello del Buonconsiglio. Tema dell’incontro – organizzato da Agenzia del lavoro, in collaborazione con Tsm (Trentino school of management) – è stato quello delle relazioni nei contesti di lavoro: un tema delicato e sempre più rilevante per la promozione della salute psicologica e della dignità personale dei lavoratori.

Il mobbing è una forma di disagio relazionale che si sviluppa in ambito lavorativo ed è ora in aumento: nel 2022 i casi ammontavano a una ventina, mentre l’anno successivo a 70, più del triplo. Si tratta di un fenomeno molto complesso, spesso difficile da riconoscere e da affrontare, che può influire negativamente sul benessere mentale delle persone e sul funzionamento delle organizzazioni. Scopo del seminario è dunque stato quello di aprire uno spazio pubblico di riflessione sulla tematica del mobbing tramite un approccio multidisciplinare, offrendo strumenti per riconoscere, comprendere e prevenire dinamiche disfunzionali sul luogo di lavoro.

«Spesso si parla di dispositivi di protezione individuale, si parla dell’aspetto fisico. Ma gli ambienti di lavoro più amministrativi possono rappresentare un luogo di disagio in cui i lavoratori possono subire discriminazioni» ha detto Achille Spinelli, vice presidente della Provincia.

Per Francesco Barone – avvocato e presidente di Tsm – si tratta di «una tematica di fondamentale importanza». Inoltre, «parlare di mobbing non significa solo prevenire la commissione di reati o illeciti civili, ma significa tutelare, in ogni sua sfaccettatura, la dignità del lavoro».

Il Coordinamento provinciale antimobbing, istituito nel 2013 e oggi presieduto da Agenzia del lavoro, si basa sull’idea di «cambiare il paradigma del trattamento del contrasto al mobbing». Come ha spiegato Stefania Terlizzi, che presiede il Coordinamento ed è dirigente generale di Agenzia del lavoro, «si passa da un tema che troppo spesso viene concepito come un problema della singola persona a un paradigma che vede nell’organizzazione il perno su cui la prevenzione e il contrasto devono essere attuati». Il Coordinamento si occupa di affrontare le dinamiche di violenza che si possono perpetrare sul luogo di lavoro – violenza fisica, psicologica, di genere -, soprattutto tramite eventi formativi. «La Provincia è stata la prima a erogare la pillola formativa come formazione obbligatoria per tutti i dipendenti» ha sottolineato Terlizzi, evidenziando l’importanza del ruolo che l’informazione gioca in tematiche così delicate. «È necessario sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che esiste un Coordinamento e che esistono strutture che ascoltano e supportano i lavoratori».

Franco Fraccaroli, professore del Dipartimento di psicologia e scienze cognitive dell’Università degli studi di Trento, ha dato una definizione del fenomeno del mobbing: «Il mobbing è una forma di violenza psicologica sul luogo di lavoro, caratterizzata da comportamenti ostili messi in atto con l’obbiettivo di isolare, svalutare o spingere all’uscita un lavoratore». I lavoratori e le lavoratrici vittime di mobbing sono «sottoposti sistematicamente a comportamenti aggressivi da parte di uno o più colleghi o superiori, per un lungo periodo di tempo».