Il caso
venerdì 19 Dicembre, 2025
Tentato omicidio di Madonna di Campiglio, il marito aveva pianificato di uccidere la moglie
di Ubaldo Cordellini
Il 25enne avrebbe confidato l'intenzione ad alcuni colleghi: ieri il giudice gli ha contestato l'aggravante della premeditazione
Colpo di scena nell’indagine sul tentato omicidio di Madonna di Campiglio del 10 dicembre. Il giovane argentino di 25 anni che ha tentato di uccidere la moglie, Alejo Ariel Grisetti, ieri è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli per l’interrogatorio di garanzia e si è visto contestare anche l’aggravante della premeditazione. Secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, infatti, il giovane che ha colpito con un coltello da cucina con lama lunga 13 centimetri la moglie di 24 anni avrebbe già confidato ad alcuni colleghi che l’avrebbe uccisa. Non solo, avrebbe già più volte minacciato la ragazza di ucciderla e in un’occasione le avrebbe anche stretto le mani al collo. Dopo questa contestazione dell’accusa, il giovane argentino, comparso in aula accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria, si è avvalso, su consiglio del suo avvocato Nicola Tomasi, della facoltà di non rispondere.
L’uomo è in stato di arresto piantonato all’ospedale Santa Chiara, dove era stato ricoverato subito dopo i fatti a causa di una ferita che, secondo l’accusa, si sarebbe inferto da solo con lo stesso coltello con il quale avrebbe colpito la moglie almeno 7 od otto volte. Prima di rientrare in ospedale, in attesa che le sue condizioni di salute siano compatibili con il carcere, il giovane ha chiesto scusa per quello che ha fatto. Il giovane, che è accusato anche di maltrattamenti in famiglia, e la moglie sono al momento considerati in malattia e ricevono lo stipendio regolarmente.
L’aggressione
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Madonna di Campiglio, la giovane donna avrebbe interrotto il rapporto con il marito poco prima della aggressione a causa di un violento litigio risalente alla sera precedente. Per questo motivo l’uomo verso le sette e un quarto di mattina avrebbe afferrato un coltello in cucina con la lama che sembrerebbe, in base alla testimonianza del personale di cucina dell’hotel, fosse già spezzata in precedenza e avrebbe colpito la giovane donna per sette od otto volte all’addome, nella zona emitoracica e alle braccia provocandole gravissime ferite che avrebbero potuto causarne la morte. Tanto che ancora la donna non viene considerata fuori pericolo e che, nel pomeriggio di mercoledì, è stata sottoposta a un altro intervento chirurgico per cercare di limitare i danni dell’emorragia interna causata dalle profonde ferite. Secondo l’accusa, l’uomo quel giorno il giovane, che non era in servizio, avrebbe afferrato un coltello e avrebbe raggiunto la moglie mentre quest’ultima stava preparando i tavoli della sala colazioni e l’avrebbe colpita più volte provocandole ferite gravissime. Poi avrebbe rivolto verso se stesso l’arma e si sarebbe colpito procurandosi una ferita lieve, tanto che ieri ha potuto raggiungere il Tribunale sulle sue gambe. Secondo l’accusa l’uomo sarebbe riuscito nell’intento di uccidere la giovane moglie se non fosse stato per il tempestivo intervento dei colleghi che hanno avvertito i soccorsi e sono andati a fermare nei pressi dell’hotel una pattuglia dei carabinieri che è subito accorsa trovando la ragazza a terra tutta insanguinata e il marito in una saletta del primo piano anch’esso ferito. Secondo quanto riferito ai carabinieri dal personale dell’hotel il giovane avrebbe anche detto: «Ho fatto una stupidata, ho perso la testa».
La sera prima
La coppia viveva da alcuni mesi in provincia di Potenza, a Calvello, ed era arrivata a Campiglio l’1 dicembre per lavorare in un albergo a Campo Carlo Magno. Già dal primo giorno i colleghi avevano notato un clima pesante tra i due. Tanto che l’8 dicembre i due avevano litigato pesantemente con la donna che era stata sentita dire al marito: «Io ho paura perché hai detto che se ti lascio tu mi ammazzi». Durante i primi giorni all’albergo, l’uomo avrebbe anche stretto le mani attorno al collo della moglie e le avrebbe anche lanciato contro la fede dopo che lei aveva servito un bicchiere d’acqua a un cliente. Poi il 9, quando i due già erano separati per volontà della donna, i due sono usciti con un gruppo di colleghi. L’uomo, ubriaco, aveva colpito la moglie con un pugno al costato, così lei ha chiesto di poter dormire in un’altra stanza. E durante la notte l’uomo ha cercato di entrare nella stanza della moglie. La giovane ha raccontato ai colleghi che da una decina di mesi, da quando si erano trasferiti in Italia, l’uomo aveva trasformato in un incubo la sua vita. Poi l’epilogo del 10 mattina con la violenta e sanguinosa aggressione.