Economia

giovedì 18 Dicembre, 2025

Sciopero per il rinnovo del contratto, si fermano le cartiere: in Trentino 1.500 lavoratori coinvolti

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Corteo fuori dalla Fedrigoni. I sindacati: «Ci hanno proposto 190 euro di aumento, Irricevibile»

Le cartiere si sono arrese allo sciopero e in tutta Italia, Trentino compreso, Alto Garda in primis, hanno fermato, rallentato e bloccato la produzione. L’adesione alle prime 4 ore di sciopero annunciate dalle sigle sindacali aderenti (Cgil, Uil e Ugl con esclusione della Cisl) è stata considerevole, sempre al di sopra dell’80% con picchi nazionali che hanno raggiunto il 100%. il punto focale della protesta trentina, ieri mattina si è concentrata ad Arco all’esterno dello stabilimento Fedrigoni ed Arconvert dove si sono riuniti lavoratori e delegati sindacali degli stabilimenti altogardesani e di Scurelle. Bandiere e solidarietà con la convinzione di rinunciare a una parte dello stipendio per rivendicare diritti da mettere nero su bianco in una trattazione che i sindacati vogliono sia proficua e rispettosa degli adeguamenti economici e inflazionistici odierni. a tirare le fila della movimentazione i referenti delle tre sigle sindacali aderenti. «Ribadiamo con forza – sentenzia il referente Ugl Leonardo Iania – che i salari non bastano più. Già questa mattina (ieri ndr) Cartiere del Garda è ferma e questo è un indice di successo dell’adesione. È vero che il mercato è fluttuante – continua spiegando che anche gli stabilimenti locali hanno casse integrazioni aperte a più riprese – ma alla fine dell’anno gli utili si vedono». I sindacati spiegano che la perdita economica contrattuale in questi anni è stata di circa 31. Le posizioni al tavolo sono lontane, ci hanno proposto 190 euro, mentre ai grafici hanno concesso 270 euro».

Dello stesso avviso Antonio Mele della Cgil: «È ora di finirla e di smetterla perché la proposta di AssoCarta nazionale è irricevibile. Questa contrattazione è completa, non parliamo solo di adeguamento economico ma di una serie di richieste e aspettative da parte dei lavoratori. Il contratto è scaduto un anno fa e ci aspettiamo un’attenzione migliore, un ascolto reale per una trattativa concreta e fruttuosa. Questo è un settore fondamentale per il Paese. Le trattative si sono arenate. Noi siamo scesi a Roma impiegando più ore per il viaggio che per le contrattazioni. Non ci muoveremo dalle nostre posizioni e queste sono le prime 4 ore di sciopero di 16 che abbiamo già comunicato. Siamo ben disposti a sederci al tavolo, è quello che vogliamo e questo sciopero vuole proprio riportare gli attori al tavolo per una contrattazione reale». Sono tante le questioni che la contrattazione deve affrontare e altrettanto tanti sono i punti di estrema divergenza. Tra questi l’aumento per le turnazioni notturne che le sigle sindacali vorrebbero portare al 4% ma che invece la controparte propone di aumentare di un 1%.

Non è da meno Alan Tancredi (Uil): «Questo è uno sciopero nazionale indetto dalle sigle aderenti perché il contratto è fermo da un anno. Abbiamo perso soldi e denaro e siccome non c’è la volontà di ascolto non ci è restata che la sola arma dello sciopero. Vogliamo sbloccare – continua Tancredi – il rinnovo del contratto, per questo oggi ci fermiamo tutti da Bolzano a Palermo. Una buona adesione servirà a convincere AssoCarta a tornare al tavolo per siglare un accordo concreto tra le parti». Tra le sigle sindacali è dispiaciuta, ma rispettata, l’assenza della Cisl. «Hanno scelto strade diverse e le loro posizioni sono legittime, ma – spiegano i sindacalisti presenti – visto anche l’alta adesione (confermata in serata su tutti e tre i turni ndr) è un peccato sia mancata un’unione ampia. Spiace».

Nel solo Trentino i lavoratori coinvolti sono circa 1.500 con circa mille nel solo Alto Garda. «Perdiamo 4 ore di paga – ammettono i lavoratori in sciopero – e non sono poca cosa e per chi è della Fedrigoni vi è una perdita anche nel pdr (premio di risultato) perché per loro questa è assenza, giustificata, perché lo sciopero è stato annunciato, ma pur sempre assenza». In serata, con giubilo per la piena risucita dello sciopero, da Roma è giunta la nota dei sindacati: «Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Chimici Carta e Stampa registrano un’altissima adesione allo sciopero dei lavoratori del settore Cartai Cartotecnici con punte del 100% in diverse cartiere e aziende cartotecniche in tutta Italia. La riuscita dello sciopero e del percorso di mobilitazione con il blocco delle flessibilità – spiegano – dimostrano che le proposte economiche avanzate dalle associazioni datoriali sono assolutamente insufficienti, pertanto è necessario sottoscrivere in tempi rapidi un rinnovo del contratto che garantisca anche il recupero del picco inflattivo degli anni 2022 e 2023». Viene quindi richiesta la riapertura immediata del confronto e risposte significative sul piano economico in grado di dare le giuste risposte salariali e normative».