in tribunale

mercoledì 19 Novembre, 2025

Morto in segheria: alla famiglia di Gavrila Grad un risarcimento da oltre un milione di euro

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Il titolare e datore di lavoro Mario Asson assieme al figlio Roberto, a sua volta legale rappresentante oltre che preposto alla sicurezza, hanno patteggiato pene rispettivamente per 8 e 4 mesi

A meno di due anni dal tragico incidente avvenuto alla segheria della Nord Pallets di Amblar-Don, in Alta Val di Non, e costato la vita all’operaio Gavrila Grad, 27 anni, il titolare e datore di lavoro Mario Asson assieme al figlio Roberto, a sua volta legale rappresentante oltre che preposto alla sicurezza, hanno patteggiato ieri in tribunale pene rispettivamente per 8 e 4 mesi. Una tragedia più umana che giudiziaria, per loro: quello con la vittima assunta poco più di due anni prima era un legame che andava oltre il semplice rapporto di lavoro e anche per questo, assistiti dall’avvocato Tommaso Fronza, i due imputati hanno sollecitato l’assicurazione affinché pagasse integralmente il danno patrimoniale e non ai familiari del 27enne che si erano costituiti parte civile, in primis la moglie e i genitori: un risarcimento che ammonta in totale ad oltre un milione di euro, anche in base alle tabelle meneghine in materia appunto di liquidazione del danno. Un importo, questo, che non potrà lenire il dolore della perdita ma potrà assicurare un futuro alla compagna e alle due bimbe della vittima.
Indagini e contestazioni
Il dramma si era consumato il 16 gennaio 2024 nel piazzale antistante al deposito e alla segheria Nord Pallets di Asson Mario & C. Lì dove venivano movimentati e accumulati in cataste voluminosi tronchi, uno di questi, del peso di centinaia di chili, era franato addosso a Grad, conosciuto come «Gabi», tanto che per liberarlo da quel macigno erano dovuti intervenire i vigili del fuoco. La vittima, residente con moglie e due bambine a Malgolo di Romeno, poco distante, lavorava da fine 2018 per quell’azienda che si occupa di produzione e commercializzazione di pallets, imballaggi in legno e legna da ardere. La tragedia nel tardo pomeriggio, senza però testimoni, senza quindi l’attivazione tempestiva dei soccorsi per lo sfortunato operaio di origini romene.
La ricostruzione effettuata attraverso gli accertamenti dei carabinieri, dei tecnici dell’Uopsal, ancora attraverso una consulenza sulla dinamica e una medico legale disposta dalla Procura, hanno portato ad accertare che Grad era morto schiacciato contro la cassa metallica presente nel piazzale della segheria e ditta di imballaggi in legno. Era successo durante una manovra di «pinzata» dei tronchi e retromarcia della macchina operatrice, una pala gommata, posta sotto sequestro. Gli Asson padre e figlio si sono trovati a rispondere dell’ipotesi di omicidio colposo aggravato in concorso, con la violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. In particolare per aver esposto gli operatori e i propri dipendenti — che si muovevano a piedi nel piazzale davanti alla segheria e al deposito — al rischio di essere travolti o schiacciati dai mezzi dell’impresa. Ancora, per non aver provveduto alla segnaletica necessaria ma anche alle protezioni fisiche, a sbarramenti e barriere. Entrambi hanno concordato la pena con il pm, quella ratificata ieri dal giudice per l’udienza preliminare Enrico Borrelli.
La raccolta fondi
Dopo la tragedia l’associazione culturale di volontariato «La storia siamo noi», operante in alta Val di Non, aveva lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma online GoFundMe a sostegno delle figlie del 27enne, la seconda, al tempo, di pochi mesi di vita. Tante erano state allora le offerte per garantire un futuro alle due creature e alla compagna dell’operaio, per dare loro una mano, per dimostrare vicinanza e affetto.
Gavrila Grad era venuto in Trentino dalla Romania per una nuova vita. Era arrivato nel 2020 in val di Non e aveva aperto una ditta individuale che si occupava di movimentazione di legname. Coltivava diverse passioni, a cominciare dalle auto. E nel tempo aveva esplorato tutta la valle che era diventata la sua nuova casa. Sul lavoro era molto apprezzato: una tragedia per tutti la sua morte.