il caso

giovedì 30 Ottobre, 2025

Senza biglietto grida «scemo» al capotreno: assolto dall’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale

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L'uomo, residente a Bolzano, è stato però condannato a un mese di reclusione per l’interruzione di pubblico servizio

Assolto dall’aver dato dello «scemo» al capotreno, ma solo perché non si è presentato in aula il secondo testimone a confermare l’oltraggio a pubblico ufficiale. Condannato invece a un mese di reclusione per l’interruzione di pubblico servizio, per aver provocato un ritardo al convoglio diretto a Trento di 12 minuti. Così ha sentenziato ieri il tribunale di Trento per un immigrato di 23 anni residente a Bolzano (difeso dall’avvocata Katia Finotti) che a settembre 2021 era salito sul treno a Taio senza biglietto. Fermato, aveva detto di voler pagare con il bancomat, circostanza però non fattibile. Il capotreno gli aveva trattenuto così la tessera sanitaria per costringerlo a pagare una volta a Trento. Ma è voluto scendere a Mezzolombardo. «Scemo ridammi il tesserino» gli aveva detto. Poco dopo veniva fermato dalla polfer.