la lanterna magica

martedì 28 Ottobre, 2025

Il dramma dell’Alzheimer precoce raccontato da Aronadio, Jeremy Allen White nei panni di «Springsteen»: le pellicole da non perdere al cinema

di

Tra le perle da recuperare due eventi speciali dedicati ad Halloween: «It capitolo 1 e 2» e per i più piccini il cartone animato «Coco»

PER TE

(Italia 2025, 115 min.) Regia di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo, Teresa Saponangelo, Javier Leoni

Ispirato alla vera storia di Paolo Piccoli e del figlio Mattia e tratto dal volume «Un tempo piccolo. Continuare a essere famiglia con l’Alzheimer precoce», scritto dalla moglie Serenella Antoniazzi, il nuovo film di Alessandro Aronadio è il delicato racconto del rapporto fra un padre che si trova di fronte ad una diagnosi devastante (la malattia lo porterà a dimenticare ogni cosa in meno di un anno) ed il figlio di 11 anni, che impara a prendersi cura del genitore. Molto efficace nella prima parte, che trascina lo spettatore nella dimensione famigliare con rispettosa ironia, sfruttando alcune trovate gustose a livello di montaggio (le piccole animazioni) e di messinscena (il diario, la lavagna), il film ha i suoi punti di forza nella credibilità degli ambienti e nella spontaneità del rapporto padre e figlio, ma soprattutto nel tratteggio dei personaggi della moglie Michela e del trasandato fratello di Paolo, Nicola. Dove purtroppo il tutto scricchiola è inevitabilmente nella seconda parte, nella quale l’elemento drammatico cerca di prendere il sopravvento a rischio di scombinare il fragile equilibrio su cui si regge la struttura del film. In tal senso viene penalizzata anche la generosa prova di Leo, che, tenuto a freno rispetto ad altre situazioni, in un paio di scene della prima metà offre momenti di autentica sincerità. Non tutto è perfettamente a registro, ma nel complesso il rischio di facile retorica è tenuto coraggiosamente a bada, anche se l’effetto commozione appare ad un certo punto inevitabile. Rimangono impresse per lucidità la toccante scena nella stanza d’albergo e quella più canonica ma efficace del soggiorno al mare dallo zio. Numerose citazioni musicali e cinematografiche riempiono la narrazione, creando un substrato efficace alla descrizione dei protagonisti. Eccessivi i riferimenti a Buster Keaton, ma funzionale il paragone con «Rocky» ed esilarante il rapporto con il videoclip di Sabrina Salerno. Il vero Mattia Piccoli, coraggioso angelo custode del papà malato, appare sui titoli di coda alla consegna del titolo di Alfiere della Repubblica da parte del Presidente Mattarella.

SPRINGSTEEN – LIBERAMI DAL NULLA

(Deliver Me From Nowhere, USA 2025, 120 min.) Regia di Scott Cooper, con Jeremy Allen White, Jeremy Strong, Paul Walter Hauser

 

New Jersey, 1981. Bruce Springsteen ha appena concluso il trionfale River Tour e ora i suoi produttori vorrebbero subito un nuovo album di hit per sfruttare il momento favorevole. Ma Bruce è preda di una fase depressiva, fatica a reinserirsi nei ritmi post tour, la sua mente indugia sul passato, in particolare sul tormentato rapporto col padre, alcolizzato e violento. In questa fase delicata prende forma il progetto di «Nebraska», un album che suona come una ribellione e un’elaborazione, registrato con mezzi rudimentali in una stanza, figlio di un momento di ispirazione unico, lontanissimo da ciò che gli veniva richiesto. Springsteen rifiuterà di promuovere l’album con singoli, tour e perfino con la stampa, evitando anche di mettere il proprio volto in copertina. Eppure «Nebraska» scalerà le classifiche fino al terzo posto, aprendo la strada ai successi mondiali che giungeranno di lì a poco con «Born in the USA». Una dolente ballata folk, questa è l’atmosfera che si respira guardando l’ultimo film di Scott Cooper. Non particolarmente originale sotto il profilo della struttura, in parte appesantita dalla relazione sentimentale intrapresa dal protagonista con una ragazza madre che lavora come cameriera, il film è invece incredibilmente efficace come ritratto psicologico di una specifica fase fondamentale nella carriera di uno dei più grandi artisti viventi. L’interpretazione di Jeremy Allen White lascia a bocca aperta per la totale adesione al personaggio nelle sequenze dei concerti, per le quali l’attore ha imparato a cantare e a suonare. Lontano dal palco il lavoro è più introspettivo e meno mimetico, ma ugualmente notevole e fa il paio con l’altra straordinaria performance, quella di Jeremy Strong, nei panni del fidato amico e produttore Jon Landau. I dialoghi tra i due sono la parte migliore del film, mentre la descrizione della relazione col padre soffre in alcuni passaggi di eccessivi estetismi e di qualche caduta di tono. Impeccabili, in ogni caso: la ricostruzione d’epoca, la restituzione di un’atmosfera, la capacità di trascinare lo spettatore in questo momento di creazione così sofferta attraverso l’uso di brani ormai entrati nel mito. Cosa puoi dire ad una colonna sonora che vanta «Born to run», «I’m on fire», «Atlantic City» e molte altre perle? E anche sotto il profilo cinefilo, con la toccante citazione de «La morte corre sul fiume», il film regala momenti emozionanti. In definitiva, non un’opera particolarmente innovativa, ma un prodotto piacevole, efficace e sincero, imperdibile per i fan ma appassionante anche per i non iniziati. E la scena dell’incisione di «Born in the USA» fa venire voglia di alzarsi dalla poltroncina.

 

EVENTO SPECIALE DI HALLOWEEN

IT – CAPITOLO 1 E 2

(It, USA 2017, 135 min.) Regia di Andy Muschietti, con Bill Skarsgård, Finn Wolfhard

(It: Chapter Two, USA 2019, 165 min.) Regia di Andy Muschietti, con James McAvoy, Jessica Chastain

A Derry, nel Maine, un gruppo di ragazzi, emarginati per varie ragioni, scopre che la città è la dimora di una creatura malvagia, che ogni 27 anni emerge dall’ombra per richiedere un tributo di sangue. Insieme decideranno di affrontarla, ma la resa dei conti si avrà solo quando ormai saranno adulti. In occasione di Halloween, venerdì 31 ottobre, torna in sala al Cinema Vittoria di Trento il film horror detentore del maggiore incasso di sempre, le cui due parti saranno proposte in successione. Tratti da uno dei più grandi capolavori letterari di Stephen King, un fluviale romanzo pubblicato nel 1985 e già adattato per la tv nel 1990 in una miniserie molto amata dai fan, i due film fanno una scelta piuttosto radicale rispetto alla complessa materia del volume e modificano sia l’ambientazione (si passa dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta nella prima parte e si arriva poi fino al 2016), sia la struttura, eliminando l’alternanza tra infanzia ed età adulta che tanto contribuiva al fascino della pagina scritta. Il risultato, soprattutto nel primo capitolo, è comunque interessante e tecnicamente il film è ambizioso e ben costruito, anche se non sempre l’eccesso di virtuosismi si sposa bene con la sinistra inquietudine kinghiana. Chi ha letto il libro ritroverà luoghi e personaggi, anche se la straordinaria deriva filosofica dell’ultima parte era ovviamente intraducibile su schermo, mentre per chi non conosce la storia c’è sicuramente molto cui appassionarsi. Numerosi i momenti in cui si sobbalza e ed efficaci gli effetti speciali. Notevole, infine, l’inquietante prova di Bill Skarsgård nei panni del malvagio Pennywise.

STREAMING – PERLE DA RECUPERARE

COCO

DISPONIBILE SU DISNEY+

(USA 2017, 105 min.) Regia di Lee Unkrich e Alfred Molina

Miguel è un bambino messicano. Il suo sogno sarebbe quello di diventare un musicista, come il suo idolo Ernesto de la Cruz, ma la sua famiglia ha bandito la musica da quando il trisavolo di Miguel ha abbandonato moglie e figlia per andare in tournee, morendo poi all’improvviso. Il destino del bambino sembra essere quello di lavorare nella fabbrica di scarpe di famiglia, ma la notte di Ognissanti, l’atteso Dia de los Muertos in Messico, Miguel ruba la chitarra dalla tomba di Ernesto de la Cruz per esibirsi all’insaputa dei suoi famigliari. Così facendo si ritrova maledetto e finisce nel mondo dei morti, dove conosce lo scheletro Hector. Quest’ultimo non ha nessuno che lo ricordi nel giorno dei morti e non può quindi fare visita a sua figlia. I due uniscono le forze per trovare una soluzione alla loro situazione. Uno dei più straordinari film targati Disney Pixar, caleidoscopico e travolgente viaggio nella cultura messicana, ritratta con una ricchezza visiva che lascia stupefatti e resa con una tavolozza di colori caldi che regalano un’atmosfera indimenticabile. Allo stesso tempo, si tratta di una delle riflessioni più potenti e poetiche mai realizzate sul tema della memoria, del ricordo delle persone che abbiamo amato e che sono state parte della famiglia. Un toccante racconto che affronta coraggiosamente il tema della dipartita, rendendolo comprensibile anche dai più piccoli. Indimenticabile la scena quasi western della scomparsa di Chicharròn e giustamente commovente il meraviglioso finale. Oscar come miglior film d’animazione e per la miglior canzone, «Ricordami». Per un Halloween alternativo insieme a tutta la famiglia.