solidarietà
mercoledì 22 Ottobre, 2025
Gaza, il Senato accademico dell’Università di Trento ha approvato una nuova mozione: «Dalla parte della pace e del dialogo»
di Redazione
Lo scorso 15 ottobre erano già state promosse alcune attività di sostegno come borse di studio per richiedenti protezione internazionale, avvio di un Laboratorio permanente sui conflitti e formazione e sensibilizzazione sui rischi etici delle attività di ricerca

Il Senato accademico dell’Università di Trento, riunito oggi in seduta ordinaria nella composizione integrata con la componente studentesca, ha approvato oggi, con voto contrario degli studenti, una nuova mozione di posizionamento rispetto alla questione israelo-palestinese.
«In linea con le prese di posizione di tante altre istituzioni italiane – si legge nella dichiarazione – il Senato accademico esprime pieno sostegno e apprezzamento per i segnali di riapertura del dialogo, arrivati nei giorni scorsi con la firma dell’accordo per il cessate il fuoco, il ritiro delle truppe da Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi. Lo si interpreta come segnale di distensione e di impegno diplomatico che, pur non risolvendo la drammatica situazione in Palestina, costituisce un primo atto concreto. Il Senato accademico chiede venga fatto ogni sforzo per il pieno supporto ai feriti e ai malati e una piena assistenza sanitaria per la popolazione civile e la tutela del diritto all’istruzione della popolazione, anche al livello universitario».
«In questo senso, il Senato accademico ribadisce ancora una volta quanto già espresso nei mesi scorsi in merito alla posizione dell’Università di Trento di fronte agli eventi drammatici a Gaza. Fin dall’inizio dell’attacco israeliano in risposta all’attacco terroristico messo in atto da Hamas, l’Ateneo, in coerenza con i propri principi fondanti, ha espresso la sua più ferma condanna nei confronti delle autorità israeliane per i gravissimi crimini di guerra messi in atto che hanno portato alla fondata accusa di genocidio ai danni della popolazione palestinese sostenuta da autorevoli enti internazionali. Ha auspicato a più riprese una soluzione pacifica e diplomatica e invocato pubblicamente il rispetto del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni e le determinazioni degli organismi sovranazionali e l’istituzione di corridoi umanitari. In base a tali risoluzioni e determinazioni internazionali chiediamo che al popolo palestinese sia riconosciuto il pieno diritto all’autodeterminazione in un contesto di generale riconoscimento e rispetto».
«A partire dalla prima dichiarazione ufficiale del febbraio 2024, questa posizione è stata ribadita più volte e in varie sedi istituzionali, attraverso mozioni del Senato accademico e del Consiglio Studentesco e interventi pubblici, aderendo all’appello “Salviamo Gaza” con il quale si chiedeva di fermare il massacro perpetrato dalle forze militari israeliane, a testimonianza di una preoccupazione condivisa e costante. Il Rettore, a nome degli organi di governo dell’Ateneo, ha più volte esplicitamente invitato le istituzioni politiche nazionali ed europee ad assumere una posizione chiara, e lo ha fatto anche di recente chiedendo la discussione di una mozione alla CRUI per manifestare una forma più incisiva di pressione sul governo italiano».
Nella precedente seduta del 15 ottobre, il Senato accademico aveva già approvato alcune azioni. La prima riguarda l’istituzione di borse di studio e altre misure di sostegno destinate a studenti e studentesse titolari o richiedenti protezione internazionale provenienti da zone di conflitto. Il Senato ha inoltre concordato l’avvio di iniziative necessarie alla costituzione di un Laboratorio permanente sui conflitti, come spazio multidisciplinare di riflessione e confronto sui conflitti e le crisi internazionali. La terza iniziativa riguarda il rafforzamento delle attività formative e di sensibilizzazione a supporto dei ricercatori e delle ricercatrici nella valutazione dei rischi etici e di sicurezza della ricerca.