Il caso
sabato 18 Ottobre, 2025
Cpr, Fugatti tira dritto: «La struttura va fatta a Trento e avrà un effetto deterrente. Piantedosi qui per l’accordo»
di Donatello Baldo e Simone Casciano
Il governatore rimarca la volontà di avviare un percorso nel capoluogo. E il ministro verrà a spiegarne le caratteristiche

Il Cpr si farà, a Trento, e arriverà il Ministro Piantedosi a giustificarne la necessità e spiegare i dettagli del progetto, e se a Trento ci sono tanti richiedenti asilo è anche colpa dei servizi. Tira dritto Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, sul discusso progetto di realizzazione di un Centro di permanenza per rimpatrio. Nonostante i dati (pubblicati sul «T» di ieri) mostrino l’alto costo e la dubbia utilità di queste strutture, il governatore difende la sua decisione.
«Colpa dei servizi»
«Su Trento la sicurezza è un tema, non è che non vogliamo occuparci anche degli altri, ma anche questo va risolto – dice Fugatti – Spesso il lavoro delle forze dell’ordine viene vanificato. Perché capita che queste persone vengano portate al Cpr di Gradisca in Friuli, o in altre strutture, e non vengano presi in carico o riescano ad andarsene». «E quando questo accade, del tutto casualmente tornano a Trento. O meglio secondo me non è del tutto casuale, ma non è questa la sede in cui affrontare il tema». Incalzato sulla questione però il governatore spiega il suo punto di vista, ossia che in Trentino i migranti arrivino e tornino perché qui trovano servizi e da dormire: «È proprio questo il tema, che affronteremo a tempo debito» riconosce Fugatti. Insomma non sono bastati il dimezzamento dei posti per richiedenti asilo, passati da 1.500 a circa 700, lo smantellamento del sistema di accoglienza diffusa, che favoriva una maggiore integrazione, secondo Fugatti il Trentino, o in questo caso Trento, fa ancora troppo per i migranti e questa sarebbe la colpa. In questo contesto, per il governatore il Cpr è un pezzo della soluzione.
«Effetto deterrente»
Fugatti riconosce che la struttura non è la panacea di tutti i mali. «Non esiste la bacchetta magica, sappiamo bene che i reati non scompariranno il giorno dopo che la struttura entrerà in funzione». Ma secondo lui può avere un effetto sul territorio. «In particolare un effetto deterrente. Ci permetterà di inserire al suo interno elementi problematici che si trovano sul territorio, e che oggi per essere portati in un Cpr richiedono gravosi trasferimenti e non sempre c’è posto nelle strutture. Inoltre sarà un monito per le persone sul territorio, che se si sbaglia si viene mandati là». Insomma il piano è di spendere decine di milioni di euro per un «effetto deterrente».
«Piantedosi per i dettagli»
Il governatore non vuole entrare nei dettagli operativi del progetto, si limita a spiegare che sarà «una struttura piccola, commisurata al territorio». Ma, viste anche le opposizioni arrivate dalla circoscrizione Piedicastello Centro di Trento, interessata perché il sito in cui sorgerà dovrebbe essere quello della motorizzazione, spiega che «il Cpr si deve fare a Trento, non c’è alternativa. Ci sono delle ragioni specifiche e serie per questo: di sicurezza, logistica e organizzazione». Fugatti ha poi annunciato che sarà «il Ministro Piantedosi, in arrivo nelle prossime settimane a spiegare i dettagli dell’accordo tra Provincia e Ministero e il funzionamento della struttura». In chiusura Fugatti ha fatto un passaggio anche sulla residenza Fersina. «In quella zona sorgerà il nuovo ospedale di Trento, quindi sappiamo che dovrà essere spostata. C’è ancora tempo perché non siamo in fase esecutiva con i lavori della struttura sanitaria. Quando arriverà il momento troveremo una soluzione, in dialogo con il Comune di Trento».